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5. Come agisce il fumo sul sistema nervoso.
Date: Giovedì, luglio 26 @ 00:49:33
Topic Fumo



Come
funziona il mio subconscio ? Lo scopro dalle sigarette che fumo….

Articolo
di Luciano rizzo

Non
è finita qui: in un fumatore anche se i surreni hanno adrenalina a
sufficienza l’ipofisi non è più abituata ad emettere l’ormone che
stimola il surrene a rilasciarla (l’ormone adrenocorticotropo). 

Questa
funzione come già detto è stata assunta dalla sigaretta ma si verifica
un’altro “side effect” : il soggetto impara senza rendersene conto
che può mantenere costantemente alti i suoi livelli di energia a
comando e si disabitua a provare stanchezza durante la giornata. Si rende ancora più impegnato nelle sue attività esteriori
per non aver pause che porterebbero ad un calo di
energia. 

Con “
attività esteriori “ intendiamo porre l’accento sul continuo uso
del proprio corpo per ottenere gratificazione dall’ambiente esterno a
livello materiale, in contrapposizione alle attività in cui ci
rivolgiamo alla nostra mente per capire quali sono i nostri veri
bisogni, i nostri obiettivi a lungo termine, le gratificazioni a livello
intellettuale. 

La
persona perde così molti dei meccanismi con cui il corpo ci avvisa che
è necessario un ricupero. Un po' come quello sportivo che avendo un
dolore tendineo prende un antidolorifico invece
che riposare, e si predispone a danni ben più gravi.

Il
meccanismo è del tutto automatico perché viene comandato dal nostro
subconscio. Il subconscio è una parte della nostra mente,  un’altro sistema atavico di difesa; entra
immediatamente in funzione in presenza di dolore o piacere ed è rimasto
invariato fino ai nostri giorni. Anche qui, purtroppo le cose sono
cambiate e non tutto ciò che dà piacere immediato va bene, come non
tutto ciò che dà dolore fa male.

Esiste una scala di precedenza
inconscia per cui è più importante non provare
dolore che provare piacere. Il piacere viene sempre e comunque in
secondo piano rispetto alla presenza di dolore.

Tale
meccanismo si applica anche al fumo:

Quali
sono le sigarette piacevoli durante la giornata di un fumatore? Se fate
una piccola statistica la risposta media sarà 2-3. Per tutte le altre
vale il principio del non dolore. Quando finisce l’effetto
dell’adrenalina scatenato dalla sigaretta si va verso una fase di
minor energia. Ma minor energia significa essere meno brillanti sul
lavoro o nella vita sociale. Significa stanchezza e minor autostima in
una società che ci insegna ad essere sempre competitivi e quindi dolore
sia a livello fisico che psicologico.

La
reazione del subconscio è immediata
ed automatica. E’ recente la scoperta dei mediatori chimici e dei
recettori che mettono in comunicazione il SNC col sistema endocrino e
con il sistema immunitario. Questa scienza si chiama Psico Neuro
Endocrino Immunologia
(PNEI) ed ha il grande merito di
spiegare come la mente possa influenzare il sistema endocrino e quello
immunitario e viceversa.

Nel
caso del fumatore il calo di adrenalina si ripercuote sul SNC e, in tempo
reale anche sul subconscio. 

Ma abbiamo appena detto che quest’ultimo
non vuol provare dolore e si è abituato ad una condizione artificiale
in cui il corpo mantiene un livello di en. costantemente ed
artificialmente elevato. Parte perciò l’immediata ricerca di
qualsiasi sostanza da introdurre per ripristinare adrenalina ed energia.
Il fumo è ideale da questo punto di vista (secondo il subconscio):
viene assorbito immediatamente
già attraverso la mucosa sublinguale (è altamente vascolarizzata e per
questo utilizzata per l’ assorbimento di molti cardiotonici) Ciò
spiega perché la nicotina venga assorbita pur non aspirando a petto i
sigari o la pipa, scusa utilizzata da molti fumatori per
autoconvincersi che il fumo non fa male.

Nel
caso vi sia un avvenimento particolarmente stressante (un problema
lavorativo, un problema familiare, il desiderio di mostrarsi nella
miglior forma intellettuale o uno stato di ansia) il numero di sigarette
fumate può aumentare enormemente e in questo caso si ha un innalzamento
della quantità di nicotina nel sangue. Le cellule vanno incontro a
fenomeni di assuefazione e, una volta abituate, per rispondere allo
stesso stimolo hanno bisogno di più sigarette. Così un fumatore
accanito può consumare quantità elevatissime di sigarette, come tutti
noi vediamo giornalmente.



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