Alcune considerazioni tecniche sull'utilità di impiegare i mezzi ferroviari nel trasporto urbano.
Esistono soluzioni di trasporto collettivo su rotaia tradizionale, adatte a servire tratte urbane a bassissima domanda di trasporto (≤ 1.900 pers./h).
I consumi (e quindi il tasso d’inquinamento), di uno ed un solo autobus urbano, negli Anni 60 (in piena espansione della motorizzazione di massa), erano pari a quelli di venti autovetture FIAT 500!
Un veicolo moderno su rotaia, adibito al trasporto passeggeri urbano, può instradarsi in un raggio di curvatura analogo a quello di un qualsiasi autoveicolo su strada, grazie ad una soluzione tecnica che è un prodotto della ricerca industriale ferrotranviaria italiana: il carrello a ruote indipendenti.
Qualsiasi tipo di motore (endotermico, elettrico, ecc. che sia), applicato ad un veicolo su rotaia tradizionale ha una resa nettamente superiore in rapporto a quella di un veicolo su strada, al quale fosse applicato lo stesso organo di trazione.
I costi d’investimento per la realizzazione di una linea tranviaria celere di superficie possono scendere molto al di sotto della metà dei costi di realizzazione di una linea di metrò sotterranea, sullo stesso tracciato (servendo al tempo stesso, la tranvia, molto più capillarmente l’area urbana attraversata).
Un moderno veicolo tranviario urbano può, potenzialmente, offrire un’organizzazione volumetrica dell’ambiente passeggeri, capace di trasportare almeno il 25% in più di un autobus, dotato della stessa cubatura interna.
Se siete interessati all'argomento e desiderate ricevere ulteriori informazioni, potete contattare Alberto Rutter al seguente indirizzo di posta elettronica:
a.rutter@protos-institute.org
|
