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2. Meccanismi metabolici e fumo
Date: Giovedì, luglio 05 @ 00:08:07
Topic Fumo



Come agisce il fumo sul nostro organismo? Perchè è una droga così potente?

Articolo
di Luciano Rizzo

Studi
recenti dimostrano che….

La
sigaretta (e i suoi derivati, il sigaro - forte come tre sigarette - ,
la pipa e anche le “cicche “ alla nicotina, molto in voga
attualmente negli USA) sono ricche di nicotina, sia naturalmente sia
perché la carta che avvolge la foglia di tabacco può venire
impregnata di questa droga dalle ditte produttrici. Ciò provoca un doppio meccanismo,
sia biochimico sia psicologico.

I
due meccanismi avvengono contemporaneamente e si sommano; sono
difficilmente separabili perché in realtà il corpo agisce sempre
nell’ambiente sia a livello mentale che fisico.

Per
comodità del lettore li separiamo in:

1.
Meccanismo biochimico:

L’aumentata
produzione di adrenalina porta ad un’attivazione metabolica generale
(che tra le altre cose induce un minor senso di fame e quindi porta
all’uso della sigaretta per prevenire aumenti di peso). Ciò si
traduce in una riduzione dell’ansia, del senso di stress e
dell’aggressività, della tensione mentale e muscolare; si hanno
inoltre aumento del tono dell’umore, della frequenza cardiaca, della
capacità mnemonica e dell’attenzione.

2.
Meccanismo psichico:

Al
pari di alcool, zucchero, caffè, cioccolata, anche la nicotina attiva i
sistemi di gratificazione mediati dal rilascio di dopamina. Ciò
significa che in qualsiasi situazione in cui la mente comincia a
sentirsi sotto stress o anche solo lievemente depressa, prima che ciò
avvenga il subconscio induce il soggetto ad accendersi una sigaretta.
Ecco perché, come già sancito dal Surgeon General Usa, “la nicotina
è a tutti gli effetti una sostanza d’abuso (droga): ha azione
psicologica, induce uso compulsivo (impulso ripetuto e irresistibile
durante la giornata) e  dipendenza
fisica ed infine stimola comportamenti socialmente dannosi”.

Inoltre
è stato svelato il perché la prima sigaretta del mattino è più
gradita. Scienziati del Baylor College di Houston hanno scoperto che la
nicotina “sferza” le cellule cerebrali e tra queste in particolare
quelle preposte al piacere. Se però lo stimolo persiste esse tendono a
risultare meno attive e ad esaurirsi. Così, dopo l’iniziale frustata
chimica, una seconda sig. colpisce delle cellule già “stanche” e
non dà la stessa soddisfazione. L’“esaurirsi” delle cellule
secondo alcune ricerche è una delle cause del morbo di Alzhaimer.

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