Biospazio

Prevenire l'infarto
Date: Venerdì, gennaio 03 @ 00:01:34
Topic Fisiologia


Grazie ai sintomi premonitori


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2013

LM&SDP

Spesso l’attacco di cuore improvviso non è poi così improvviso, ma ci possono essere dei segni premonitori fin da un mese prima dell’evento. La differenza in questo caso la fa l’attenzione che possiamo porre, o meno.

Fare dunque caso ai segni premonitori può fare la differenza sia nell’intensità dell’attacco che nelle possibilità di sopravvivenza e, meglio ancora, di prevenzione.
Ecco quanto emerso da uno studio presentato al presentato al meeting della American Heart Association e condotto su un gruppo di 567 uomini, di età compresa tra i 35 e i 65 anni, in cui si è scoperto che in oltre il 50% dei casi le persone vittime di un attacco di cuore hanno avuto segnali d’allarme fino a un mese prima che accadesse il fattaccio.

Il prof. Eloi Marijon e colleghi del del Cedars-Sinai Heart Institute di Los Angeles hanno raccolto una mole di informazioni sulla storia di salute e sui sintomi che hanno preceduto l’eventuale attacco cardiaco dei partecipanti al progetto “Oregon Sudden Unexpected Death Study”, che è durato 11 anni e ha coinvolto complessivamente 1 milione di individui di sesso maschile.
Da questi sono stati estrapolati i 567 soggetti vittime di arresto cardiaco, di cui il 53% è stato oggetto di sintomi prima dell’arresto cardiaco. Di quelli che avevano avuto i sintomi, il 56% presentava dolore al petto; il 13% ha avuto mancanza di fiato e il 4% ha avuto vertigini, svenimenti o palpitazioni. Quasi l’80% dei sintomi si è verificato tra le quattro settimane e un’ora prima dell’arresto cardiaco improvviso.

Dei partecipanti allo studio, la maggioranza era affetta da malattia coronarica, tuttavia meno che la metà di questi era stato oggetto di test o esami prima dell’arresto cardiaco. Nella maggioranza dei casi, ha fatto notare Marijon, per via del non aver prestato ascolto ai sintomi i soccorsi sono arrivati in ritardo: ecco perché è fondamentale conoscere quali possono essere i segni premonitori e soprattutto dar loro retta quando si presentano.
Per ottenere un quadro più preciso e completo, il prossimo studio sarà incentrato su pazienti donne, hanno fatto sapere gli autori.

http://www.lastampa.it/2013/11/21/scienza/benessere/salute/i-segni-premonitori-di-un-arresto-cardiaco-si-fanno-vedere-gi-un-mese-prima-9XaIfxhaxyvzOw23k8Gg8L/pagina.html

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