Comincia una serie di articoli che fanno il punto su questo importante argomento. E' pronta una intera panoramica sul tema.

Quella
che sembrava essere una battaglia cavalcata solo da un esiguo gruppo di
ecologisti ortodossi, sembra finalmente suscitare l’interesse da parte
della comunità scientifica.

Secondo
ricerche condotte dal Dr. Ardap Pusztai (Inghilterra), alcuni ratti
nutriti per 110 giorni con patate transgeniche hanno evidenziato
alterazioni del sistema immunitario e anomalie nello sviluppo di alcuni
organi, in particolare al cervello ed allo stomaco. Per fortuna quelle
patate non saranno mai introdotte in commercio, ma le ricerche di
Pusztai hanno incontrato notevole resistenza da parte del mondo
scientifico, clamori peraltro subito placati da ulteriori ricerche di
conferma dei suoi risultati.

I
principali probabili pericoli dati dagli alimenti geneticamente
modificati sono relativi a due ambiti: la salute dell’uomo e la
tutela dell’ambiente.

Nel
caso dell’uomo, i cibi transgenici potrebbero esporre i consumatori a nuove
allergie, sbilanciare l’equilibrio dei microrganismi e dei batteri
presenti nell’intestino e favorire modifiche genetiche del nostro DNA.
Inoltre si suppone che la resistenza agli antibiotici possa in
qualche modo trasferirsi dal cibo all’uomo, con effetti devastanti per
la cura di numerose malattie in cui sarebbe richiesto il loro impiego.
Per quanto concerne la tutela dell’ambiente, i detrattori delle
biotecnologie sostengono che le piante transgeniche, incrociate
naturalmente con piante selvatiche, potrebbero creare supersemi resistenti
a ogni tipo di diserbante, creando così una
iperproliferazione irrefrenabile