Biospazio

L'effetto Mozart
Date: Domenica, agosto 25 @ 00:22:47
Topic Musicoterapia


Abstract dell’articolo apparso sul Journal of the Royal Society of Medicine nell’Aprile 2001 di J.S. Jenkins

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2013


Nel 1993 il Dottor Rauscher e colleghi (1) hanno fatto la sorprendente affermazione che, dopo l’ascolto per dieci minuti della sonata per due pianoforti K448 di Mozart, soggetti normali mostravano migliori capacità di ragionamento spaziale rispetto all’ascoltare le istruzioni di rilassamento destinate a pazienti con ipertensione o rispetto al silenzio. L’effetto benefico non si
prolungava oltre i 10-15 minuti. Questi risultati sono stati controversi, in quanto non sempre riconfermati dalle ricerche successive (2-4) forse non eseguite in modo corretto, almeno secondo Rauscher.
Dunque esiste l’effetto Mozart? Alcuni sostengono che si tratti di un miglioramento dovuto essenzialmente al piacere che l’ascolto della musica di Mozart induce. Questa affermazione è stata
contraddetta da uno studio nel quale separati gruppi di ratti sono stati esposti in utero e post partum
per la durata di 60 giorni all’ascolto della sonata K448 di Mozart, alla musica minimalista di Philip
Glass, al rumore ed al silenzio e poi sottoposti a tests per rilevare la loro abilità ad uscire da un
labirinto.
Il gruppo di ratti che hanno ascoltato Mozart hanno trovato l’uscita del labirinto in modo molto più
rapido degli altri tre gruppi.
Quindi, sostiene Rauscher, il solo piacere dell’ascolto della musica è improbabile che possa essere
alla base del comportamento dei ratti del gruppo “Mozart” (10).
In ulteriori studi (15) gli effetti a lungo termine dell’ascolto della musica di Mozart sono stati
sperimentati in gruppi di bambini di 3-4 anni che hanno frequentato lezioni di musica per sei mesi.
Quando i bambini eseguivano semplici melodie di Mozart e Beethoven venivano sottoposti a test di ragionamento spaziale calibrati sulla loro età: si è verificato che le loro esecuzioni erano migliori
più del 30% di quelli di bambini della stessa età che avevano frequentato lezioni sull’uso dei computer o non avevano frequentato alcuna lezione.
La miglior capacità di ragionamento spaziale perdurava per 24 ore dalla fine delle lezioni, la sua
durata precisa non è stata ulteriormente verificata.
La lunga durata di quest’effetto è stata attribuita alla grande plasticità del cervello infantile. In ulteriori esperimenti simili si è verificato che il miglioramento delle capacità di ragionamento spazio temporale nei bambini che avevano frequentato lezioni di piano avevano anche aumentato in
modo importante il loro apprendimento in matematica (16).
Sono stati studiati anche i corrispettivi elettroencefalografici dell’ascolto musicale. In uno studio l’ascolto della sonata K448, in alternativa all’ascolto di un racconto, ha portato ad una maggiore sincronizzazione di alcune aree cerebrali che persisteva per 12 minuti dopo il termine dell’ascolto
(6).
Anche lo spettro beta aumentava in alcune regioni cerebrali (17). In altri studi il potenziamento beta
è stato riscontrato anche con l’ascolto di musiche non di Mozart (18).
In studi effettuati in pazienti epilettici la sonata K448 ha mostrato di poter ridurre le crisi e
migliorare i tracciati elettroencefalografici.
Un risultato ancora più eclatante dell’effetto Mozart è stato riscontrato con l’epilessia. In 23 pazienti su 29 che hanno partecipato allo studio si è osservata una diminuzione significativa dell’attività epileptiforme, come indicato dall’elettroencefalogramma (19).
Ma qual è la specificità della musica di Mozart? Sono state eseguite delle analisi al computer che hanno evidenziato che la musica di Mozart e di due brani di Bach hanno un alto grado di periodicità a lungo termine (specialmente nel range dei 10-60 secondi). Un altro aspetto importante notato sia per la muscia di Mozart che per quella di Bach era il prevalere di alcune note (196 Hz, 523 Hz e 987
Hz)


Silvia Barbieri
IRIDE 2000 S.r.l.

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