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I cibi trasformati favoriscono l’obesità
Date: Sabato, dicembre 01 @ 00:13:28
Topic Alimentazione


Secondo il Journal of the World Public Health Nutrition Association, i cibi “ultra-trasformati sono la fonte principale dell eccesso di calorie all’origine dell’obesità globale.

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Pubblicato il: 25/11/2010


L’articolo sottolinea come al momento attuale le implicazioni di salute di tali cibi siano in larga parte sottostimate da buona parte della scienza nutrizionale, e di conseguenza non valutate dagli amministratori e dai politici nel momento di prendere in considerazione politiche pubbliche adeguate.

Se la produzione di alimenti ultra-trasformati è andata crescendo in modo radicale entro i sistemi alimentari, ciò è vero in particolare a partire dagli anni ’80, in diretta coincidenza con la crescita dell’obesità. I costi produttivi di tali alimenti sono divenuti relativamente bassi e spesso le strategie di vendita hanno puntato ad aumentare le dimensioni delle confezioni e le porzioni, giocando sul fattore convenienza. Un paradosso convincente è dato dal fatto che spesso le confezioni di tali prodotti costino di più che non il contenuto stesso.

Ma in cosa consistono gli alimenti “ultra-trasformati”? Stando all’autore, Monteiro, sono quegli alimenti che oltre a subire una trasformazione di tipo “ordinario” (meccanico, a calore, chimico …) vengono addizionati con grassi, olii, zuccheri, sale, aromi, amidi, residui di carne. Se l’obiettivo di ogni cibo trasformato è quello di dare durabilità, convenienza, facilità d’uso e attrattiva al cibo, i cibi ultra-trasformati hanno un effetto collaterale indesiderato (dal punto di vista dei consumatori): quello di creare dei modelli di consumo involontari.

La presenza di aspetti nutrizionali intrinsecamente problematici (alto contenuto di grassi e zuccheri o sale) insieme a strategie di commercializzazione aggressive (porzioni, confezioni, messaggi pubblicitari, appetibilità…) rende tali alimenti realmente pericolosi da un punto di vista della salute pubblica.

Gli stessi prodotti ultra-trasformati, anche quando “migliorati” (vedi le varie versioni “light”), sono solo appena meno pericolosi, dal momento che nel loro complesso rimangono cibi “pesanti”.

Sebbene l’articolo non intenda mettere sotto accusa la industria alimentare in quanto tale, che al suo interno è assai diversificata, l’autore muove una critica alle attuali politiche pubbliche che non farebbero abbastanza per limitare il consumo eccessivo di tali alimenti.

La raccomandazione finale è che tali alimenti dovrebbero essere controllati da una regolamentazione più attenta, e quindi per via legislativa. Addirittura, propone che l’onere della prova (assenza di danno alla salute pubblica) rimanga in carico all’industria, stante l’attuale evidenza del pericolo che tali cibi rappresentano.

Coldiretti, nell’ambito del Simposio scientifico internazionale della FAO “Biodiversity and Sustainable diets” del 3-5 Novembre scorso ha sottolineato l’importanza di supportare adeguatamente e promuovere i Farmers’ Markets, che forniscono prevalentemente cibi freschi come frutta e verdura del territorio. Inoltre i Farmers’ Markets, anche grazie al rapporto diretto con i produttori, favoriscono una maggiore consapevolezza di ciò che realmente rappresentano gli alimenti così come sono, senza maschere e senza finzioni, e con possibilità di avere informazioni di prima mano sul processo produttivo, sulle tecniche agronomiche e altro ancora.

http://www.ecplanet.com/node/2705

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