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Il parto in casa è sicuro e va rivalutato
Date: Mercoledì, novembre 07 @ 00:19:45
Topic Infanzia


Ricercatori rivalutano il ruolo del parto in casa



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2012


Uno studio revisionale rivaluta il parto in casa come opzione più intima e sicura a quello in ospedale
Un tempo il parto in casa era la norma. Un po’ per la mancanza di servizi idonei o ospedali e, spesso, perché proprio l’ospedale era distante da casa.
Da un certo periodo in poi, tuttavia si è iniziato a ricorrere all’aiuto delle ostetriche e dei medici presenti nelle strutture organizzate. Così il parto in ospedale è diventato la norma, relegando quello in casa a eccezione.

La scelta del parto in ospedale ha avuto il suo successo grazie a quelle che erano ritenute maggiori garanzie di buona riuscita e grazie all’eventuale intervento medico qualora fosse necessario in caso di complicanze. Anche l’ambiente più igienico che non quello di alcune case favoriva questa scelta.
Oggi che tuttavia sono cambiate le condizioni di vita, sia igieniche che di tenore sociale, anche il parto in casa è tornato a essere sicuro. E, a ben vedere, anche più desiderabile per chi vuole un’atmosfera più rilassata, intima – sia prima, durante, che dopo il parto.

A rivalutare il parto in casa ci ha pensato una revisione Cochrane, che sostiene come tutti i Paesi dovrebbero investire nella messa a disposizione delle famiglie una serie di adeguati servizi al parto in casa.
I ricercatori Ole Olsen, dell’Unità di Ricerca per la Medicina Generale presso l’Università di Copenhagen, e la professoressa di ostetricia Jette Aaroe Clausen, ritengono che i medici dovrebbero informare le donne in gravidanza, a basso rischio, che è possibile optare per il parto in casa in modo sicuro e confortevole. Così, si darebbe la possibilità a chi lo desidera di partorire in questo modo – alleggerendo tra gli altri il carico di assistenza che gli ospedali devono fornire con l’elevato numero di parti che avvengono ogni giorno.
«Se il parto in casa sta diventando un’opzione attraente e sicura per la maggior parte delle donne in stato di gravidanza, deve essere parte integrante del sistema sanitario – commenta nella nota Cochrane il dottor Olsen – In diverse regioni danesi il servizio di parto in casa è stato molto ben organizzato per diversi anni. Questo però non è il caso di tutto il mondo».

Nella loro revisione, i ricercatori hanno scoperto che le donne che partoriscono a casa hanno meno probabilità di essere oggetto di interventi inutili durante il travaglio o il parto.
I dati esaminati hanno permesso di concludere che con il parto in casa ci sono dal 20% al 60% di interventi in meno, tra cui il taglio cesareo o l’epidurale. Oltra ciò, si è osservato che vi fosse da un 10% al 30% in meno di complicanze – tra queste, l’emorragia post-partum e/o gravi lacerazioni perineali.
In sostanza, oltre a una maggiore privacy, un migliore controllo della situazione da parte della partoriente, il parto a casa offre tutta una serie di vantaggi anche in ambito sanitario.
«La pazienza è importante se le donne vogliono evitare interferenze e partorire spontaneamente – aggiunge Clausen – A casa la tentazione di ottenere interventi inutili si riduce. La donna per esempio evita il controllo elettronico di routine che può facilmente portare a ulteriori interventi sulla nascita».

Sebbene, come è ovvio, i ricercatori non possono prevedere che il parto a casa sia sempre esente da complicanze, questo studio suggerisce che sia un opzione da tenere in considerazione per via dei diversi vantaggi che offre. Per maggiori informazioni si può consultare il proprio medico o le strutture sanitarie della propria zona di residenza.
[lm&sdp]
http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/gravidanza-parto/articolo/lstp/469445/

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