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Il testosterone non si abbassa se si mantiene il peso forma
Date: Domenica, settembre 09 @ 00:32:52
Topic Esercizio fisico


Gli uomini che verso la mezza età non ingrassano contrastano la fisiologica riduzione dell'ormone dell'amore

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2012

MILANO – Più magri, più belli, più sani e persino più prestanti e virili: la convenienza a seguire un regime dietetico e a fare esercizio fisico per coloro che tendono a mettere su chili e non sono più giovanissimi è su tanti fronti. Non ultimo il testosterone, l’ormone maschile per eccellenza che influisce chiaramente sulla vita sessuale e in molti altri processi cognitivi.
TESTOSTERONE CHE SCENDE - Il calo del testosterone si annuncia puntuale alla soglia della cosiddetta mezza età e riguarda in particolar modo chi ha problemi di linea. Ma uno studio dell’Università di Dublino effettuato su 891 uomini di circa 54 anni con un’alterata tolleranza al glucosio (ovvero con sintomi di prediabete) e problemi di peso, dimostra come una dieta ipocalorica e un po’ di moto siano un ottimo toccasana per arrestare la patologia. E come se non bastasse un regime alimentare controllato e un esercizio fisico di 150 minuti alla settimana arrestano il calo inesorabile del testosterone caratteristico dei cinquant’anni e di chi è prediabetico (ovvero presenta livelli di glucosio nel sangue superiori alla norma) e sovrappeso, riducendo il tasso di decrescita dal 20 all’11 per cento.

LO STUDIO - I volontari facevano parte di un programma di prevenzione per il diabete e la selezione ha escluso gli individui affetti da ipogonadismo (inadeguata secrezione di ormoni sessuali). Il campione è stato poi suddiviso in tre quote: al primo gruppo di 305 persone è stato somministrata la metformina, farmaco comunemente utilizzato nel trattamento del diabete di tipo 2, un secondo gruppo di 293 persone è stato trattato con il placebo e un terzo gruppo di altrettante 293 persone è stato sottoposto a un regime ipocalorico e ad esercizio fisico. I ricercatori hanno poi voluto osservare gli effetti delle tre soluzioni sul livello di ormone maschile, focalizzando l’attenzione sull’ipotetico legame esistente tra perdita di peso e testosterone. I risultati, presentati al novantaquattresimo congresso annuale della Endocrine Society di Houston, dimostrano che agire sullo stile di vita rappresenta per vari motivi la miglior soluzione e favorisce l’aumento dell’ormone della virilità. Mentre nei gruppi trattati a placebo o con farmaci l’ormone ha subito una modifica marginale.

UNA BUONA RAGIONE PER METTERSI A DIETA - Come ha sottolineato Frances Hayes, professore alla University Hospital di St. Vincent di Dublino, la correlazione tra perdita di peso, controllo della patologia e livelli di ormone maschile crescenti può essere un ottimo movente per chi deve sottoporsi a un regime dietetico: i volontari sottoposti a un mutamento delle abitudini alimentari e di vita hanno perso nel corso di un anno circa 7,8 chili e la crescita dei livelli di testosterone si è dimostrata inversamente proporzionale al peso, con un aumento medio del 15 per cento. Va osservato però, parlando genericamente di legame tra condizioni fisiche e procreazione, che lo studio irlandese si inserisce in una serie di ricerche che non hanno prodotto sempre risultati coerenti. Infatti un precedente studio della Manchester University, pubblicato su Human Reproduction, sosteneva che in età fertile le abitudini di vita (il sovrappeso, l’uso di stupefacenti e il fumo di sigarette) non compromettono la vitalità degli spermatozoi e quindi non hanno alcun impatto sulle potenzialità riproduttive.

Emanuela Di Pasqua

http://www.corriere.it/salute/nutrizione/12_giugno_27/testosterone-peso-dimagrire_db68e26e-c053-11e1-9409-cd08fce6f4b9.shtml

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