In
un articolo apparso su The Lancet il dottor Frances Balkwill dell’Imperial
Cancer Research Fund di Londra spiega come le infiammazioni siano
strettamente collegate al propagarsi di alcuni tipi di tumori. Il dottor
Alberto Mantovani dell’istituto Mario Negri di Milano afferma che già
negli anni settanta egli era arrivato alle stesse conclusioni. Si è
partiti da questa base per studiare la possibilità di combattere vari
tipi di tumore con 
gli antinfiammatori. Per il momento si sono riscontrati dei
risultati positivi nel trattamento di un tipo raro di tumore come l’adenomatosi
familiare del colon. L’uso di antinfiammatori ha portato infatti alla
regressione del tumore. In varie parti del mondo si stanno ora
analizzando le modalità di propagazione di tipi di tumore molto diffusi
come il cancro alle mammelle e alle ovaie per valutare se anche in questo
caso si possa agire bloccando l’infiammazione. NDR: Chi fa uso di antiinfiammatori frequentemente rischia blocchi parziali del sistema immunitario. L'infiammazione è alla base dei tumori perchè si tratta del modo principale per il corpo di eliminare le tossine in eccesso. Sono le tossine che questo meccanismo non riesce ad eliminare che si accumulano, tanto da arrivare nei casi gravi a modificare i meccanismi di replicazione cellulare e portare ai tumori. L'uso degli antiinfiammatori va quindi proprio nella direzione opposta alla voluta. Ai miglioramenti iniziali seguiranno degli aggravamenti che vanificheranno questo approccio.