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Droghe illegali e obesità negli adolescenti italiani
Date: Domenica, dicembre 11 @ 00:01:23
Topic Infanzia


Un'indagine condotta in Italia rivela che fra gli studenti delle scuole superiori con disturbi alimentari il consumo di sostanze illegali è decisamente maggiore rispetto ai coetanei di peso normale. Il consumo eccessivo di cibo nei soggetti obesi è infatti caratterizzato da una perdita di controllo simile al comportamento compulsivo osservato nei consumatori di droghe illegali e negli alcolisti.
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Novembre 2011

Un'indagine condotta su oltre 33.000 studenti italiani delle scuole superiori rivela che gli adolescenti con un peso che si discosta dalla norma, sia sovrappeso sia sottopeso, consumano dal 20 al 40 per cento più droghe illegali rispetto ai loro coetanei di peso normale. Lo studio, condotto da Francesca Denoth, Valeria Siciliano, Patricia Iozzo, Loredana Fortunato, Sabrina Molinaro dell’Istituto di fisiologia clinica del CNR di Pisa è pubblicato sulla rivista “PLoS ONE”.

L'ipotesi da cui sono partiti i ricercatori per condurre questo studio è che l'obesità implichi dipendenza da cibo, così come si verifica nell'abuso di altre sostanze. Anche il consumo eccessivo di cibo nei soggetti obesi è caratterizzato infatti da una perdita di controllo simile al comportamento compulsivo osservato nei consumatori di droghe illegali e negli alcolisti. Un'ulteriore analisi ha mostrato che il rapporto tra questi due fattori è in buona parte mediato da fattori psicosociali come livello di istruzione, autostima, rapporto con i genitori, e amicizie.

Gli adolescenti sono un target importante di indagine e di prevenzione in questo settore. In primo luogo, perché il peso e l’abitudine a mangiare in modo anomalo acquisiti nei primi anni di vita vengono con elevata probabilità mantenuti nell'età adulta: circa un terzo (dal 26 al 41 per cento) dei bambini età prescolare, la metà (dal 42 al 63 per cento) dei bambini in età scolare, e fino al 70 per cento degli adolescenti obesi diventano infatti adulti obesi. In secondo luogo, la comparsa precoce di obesità comporta la prolungata esposizione ai fattori di rischio che sono correlati a tale condizione. In terzo luogo, la tossicodipendenza inizia a questa età, e gli adolescenti sono anche estremamente sensibili alle influenze psicosociali.

Le radici sociali del problema

I ricercatori sottolineano come, se pure gli studi di imaging funzionale del cervello o metabolica possono suggerire modificazioni innate nei circuiti neurali nei circuiti cerebrali della ricompensa nei soggetti affetti da tossicodipendenza, disturbi alimentari e obesità, va sempre tenuto a mente che gli atteggiamenti alimentari e l’immagine di sé dipendono fortemente dal retroterra culturale e dalla pressione sociale. I disturbi alimentari e la tossicodipendenza possono indicare una bassa autostima, modulata almeno in parte dall'interazione con i coetanei e genitori.

I ricercatori rilevano inoltre che i disturbi come la bulimia e l’anoressia sono più comuni nelle classi sociali superiori dei paesi industrializzati, dove l'essere magri rafforza il sentimento di accettazione sociale, e che l'immigrazione dai paesi non industrializzati a quelli industrializzati è associata a un aumento dell'incidenza di atteggiamenti alimentari anomali, sottolineando l'importanza della componente acquisita nella modulazione dei comportamenti alimentari.

Sulla base di questi risultati, gli autori concludono che peso fuori dalla norma e abuso di sostanze non sono direttamente correlati in una relazione causa-effetto, ma è probabile che la causa risieda in fattori riguardanti la base sociale e lo stato di insoddisfazione. "I disturbi alimentari sono ampiamente aumentati negli ultimi decenni, e l'obesità è un importante problema di salute pubblica, soprattutto perché il fenomeno si sta diffondendo tra i bambini. Crediamo quindi che i risultati sono importanti per meglio definire gli interventi mirati", ha detto Sabrina Moinaro, che ha diretto lo studio.



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