Il fenomeno è stato scoperto negli anni Ottanta da Eric Reinhold, medico di Stoccarda: alcuni bambini dormienti in utero possono essere risvegliati dalla madre senza dire una parola.
Col passare degli anni si è definita un nuovo tipo di comunicazione, non basata sulle parole o sui segni, e che risulta particolarmente forte tra madre e figlio. Si parla di "aptonomia", o scienza dell'affettività, e consiste nella capacità degli esseri umani di comunicare ad un livello profondo attraverso una combinazione di ascolto, emozioni, pensieri e sensazioni. La ricerca ha dimostrato che le future madri possono stabilire una comunicazione di questo tipo con il loro bambino ancora in utero. Un fenomeno che riguarda anche il padre.
Se quest'ultimo mette una mano sul pancione della compagna, il bambino spesso risponde immediatamente, come se manifestasse il desiderio istintivo di stabilire un contatto. Ci sono però delle differenze da bambino a bambino. I piccoli più aptonomici prima della nascita sembrano infatti più avvantaggiati durante i primi anni di vita: risultano più attenti, più abili nel parlare, con quozienti d'intelligenza maggiori, meno irritabili e a minor rischio di sviluppare problemi di obesità e
gastrontestinali.
E c'è anche chi dice che le pratiche aptonomiche, particolarmente diffuse in alcuni paesi come la Francia, aiutino il bambino ad avere un atteggiamento più positivo, a piangere di meno e sorridere di più.
In altre parole, lo sviluppo della personalità inizia durante i nove mesi di gravidanza, dove si dettano anche le modalità di relazione con il mondo.
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