Se fumi in gravidanza, tuo figlio rischia di diventare un criminale
Date: Lunedì, dicembre 27 @ 00:27:51
Topic Fumo
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La nicotina di 20 sigarette al giorno fa aumentare del 30% il pericolo che da adulto il nascituro sarà un delinquente abituale
Che fumare in gravidanza aumentasse enormemente i rischi del nascituro, si sapeva. Che potesse influire sulla sua fedina penale, una volta diventato grande, è invece una novità appena dimostrata da uno studio statunitense sui danni del fumo durante i nove mesi in cui la donna è incinta.
20 sigarette al giorno
L’indagine – realizzata dall Harvard School of Public Health di Boston e pubblicata sulla versione online della rivista scientifica “Journal of Epidemiology and Community Health” – sostiene che se la mamma supera le 20 sigarette al giorno, il suo bambino avrà il 30% di probabilità in più di diventare un delinquente abituale una volta adulto. Perché la nicotina danneggia inesorabilmente lo sviluppo del cervello del feto, influendo negativamente sulle aree deputate al controllo dei comportamenti.
I danni del fumo in gravidanza
Ma quello scoperto dai ricercatori statunitensi è solo l’ultimo dei danni del fumo in gravidanza. La nicotina influisce negativamente sull'apparato riproduttivo femminile, provoca menopause più precoci di circa 2 anni rispetto alle non fumatrici in quanto il fumo altera la produzione di ormoni sessuali femminili. E ancora: una donna incinta che fuma ha un aumentato rischio di aborti di bambini nati morti e di avere neonati sottopeso (in media di 200 grammi in meno). Non solo: il fumo durante la gravidanza può causare un ritardo di crescita e di sviluppo polmonare (capacità respiratoria inferiore del 10%) del bambino. E con molte probabilità, quel bambino i cui genitori sono fumatori fumerà a sua volta da grande.
La vera categoria in pericolo, per il fumo passivo, è quella dei bambini: circa il 30% del totale dei fumatori passivi ha meno di 14 anni. Sia nei confronti dei neonati sia verso gli adolescenti, gli effetti del fumo passivo sono devastanti. Prendiamo i più piccoli: se la mamma non ha resistito alle sigarette altrui durante la gravidanza, il piccolo rischia di nascere prematuro o sottopeso o addirittura con i polmoni non sufficientemente sviluppati. Per non parlare dei cosiddetti casi di “morte improvvisa” dei neonati per nicotina, un fenomeno diffuso e ormai accertato dalle letteratura scientifica internazionale.
Secondo il Ministero della Salute, in Italia il fumo passivo sarebbe responsabile di un migliaio di morti l'anno. Recentemente si è vista una stretta correlazione tra fumo passivo e rinofaringiti con otiti purulenti dei bambini. I figli dei fumatori vanno incontro molto più frequentemente degli altri (38% in più). Oltre alle malattie respiratorie al fumo passivo si segnala anche per un aumentato rischio per le malattie coronariche e degli attacchi cardiaci del 20% (soprattutto a causa della nicotina e del monossido di carbonio). Il Surgeon General del USA e la National Accademy of Sciences sono giunti alla conclusione che anche è in grado di indurre il cancro polmonare nei fumatori e che i figli di genitori fumatori hanno una maggiore incidenza di polmoniti, di bronchiti e crisi asmatiche rispetto ai figli di genitori non fumatori.
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