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Ragazzi svogliati, fatica mentale? Fate un pieno di Omega-3
Date: Mercoledì, marzo 31 @ 00:12:46
Topic Infanzia


Gli acidi grassi DHA promuovo le funzioni cerebrali


Omega-3 non solo per la salute del cuore, ma anche per aumentare le performance mentali e contro l’affaticamento, la svogliatezza. È quanto sostengono i ricercatori dell’Università di Cincinnati (Usa).

In questo studio i ricercatori hanno voluto verificare l’efficacia degli acidi grassi omega-3 DHA (o Acido Docosaesaenoico) nel promuovere le funzioni del cervello associate alla capacità di memorizzazione e apprendimento.
Per evidenziare gli eventuali cambiamenti e reazioni a livello cerebrale, gli scienziati si sono avvalsi del Neuroimaging funzionale, ovvero l’utilizzo di tecnologie adatte a misurare il metabolismo cerebrale per mezzo di immagini.

Per questo studio – i cui risultati sono stati pubblicati sul American Journal of Clinical Nutrition – sono stati reclutati 33 ragazzi sani di età compresa tra gli 8 e i 10 anni. Suddivisi a caso in tre gruppi sono stati invitati ad assumere rispettivamente e giornalmente 400 mg, 1200 mg di DHA o un placebo, per otto settimane.

I modelli di attivazione del cervello sono stati misurati utilizzando la risonanza magnetica funzionale (FMRI) durante un test di ripetuta attenzione per mezzo di videogiochi.
I risultati hanno mostrato che i livelli di DHA nella membrana dei globuli rossi (eritrociti) sono aumentati del 47% e del 70% nel gruppo a basso e alto dosaggio DHA, mentre il gruppo placebo ha registrato un 11% di calo dei livelli di DHA.
In generale sono stati osservati diversi significativi cambiamenti a livello cerebrale ma, in particolare, si è riscontrata un’attivazione della corteccia prefrontale dorsolaterale del cervello nei gruppi DHA - una zona del cervello associata con la memoria di lavoro. Altre zone interessate dall’attivazione sono state la corteccia occipitale (il centro di elaborazione visiva) e la corteccia del cervelletto, che gioca un ruolo nel controllo motorio.

«I risultati attuali si aggiungono all’evidenza di dati provenienti da studi di imaging preclinici e clinici che suggeriscono che l'assunzione di DHA nella dieta è un modulatore robusto dell’attività funzionale corticale», ha dichiarato il coordinatore dello studio, dr. Robert McNamara.
In più, «questi risultati suggeriscono che questo paradigma di imaging potrebbe essere utile per la comprensione dei meccanismi neurobiologici sottostanti i deficit dell'attività corticale in disturbi psichiatrici associati a carenze di DHA, tra cui l'ADHD e la depressione maggiore», concludono i ricercatori.
(lm&sdp)
lastampa.it

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