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Carne rossa e batteri
Date: Martedì, aprile 07 @ 00:03:20
Topic Ecologia


Mangiarla attiva l'escherichia Coli
Roma, 29 ott. 2008 (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Pessime notizie per i golosi di braciole, bistecche e arrosti. Secondo un gruppo di ricercatori internazionali, infatti, mangiare carne rossa aumenta la vulnerabilità nei confronti di un particolare tipo di Escherichia coli che provoca avvelenamento da cibo nell'uomo.

Si tratta del tipo di microrganismo che produce tossine Shiga, e scatena pesanti e debilitanti malattie gastrointestinali. Ebbene, i ricercatori coordinati da Ajit Varki della San Diego School of Medicine (Usa) hanno scoperto il primo esemplare di un batterio che provoca avvelenamento da cibo proprio quando si lega a una molecola non umana, assorbita però dall'organismo attraverso la carne rossa (agnello, maiale o manzo).

In pratica, siamo quello che mangiamo e le nostre preferenze a tavola aprono la strada al microrganismo. Nello studio pubblicato su 'Nature' gli scienziati spiegano che all'origine di tutto c'è una potente tossina batterica, la citotossina 'subtilase', che si aggancia in modo specifico solo alle cellule dotate di una molecola non-umana sulla loro superficie. La molecola bersaglio (Neu5Gc) è un tipo di zucchero che l'uomo non produce naturalmente, ma ingerisce col cibo.

La citotossina nel mirino degli scienziati provoca violente scariche di dissenteria con sangue, e spesso l'infezione avviene attraverso il consumo di carne rossa contaminata. Il team di Varki qualche anno fa aveva scoperto che nel nostro Dna manca il gene per produrre la molecola, dunque si pensava che grazie a questo fossimo resistenti alla tossina.

Purtroppo non è così. "Ironicamente l'uomo può auto-regalarsi un aumentato rischio di malattie legate a questo ceppo di E. coli, presente nella carne contaminata, perché questi cibi contengono alti livelli della molecola 'chiave': assorbita dall'organismo, rende le nostre cellule un bersaglio ideale per la tossina prodotta dall'E. coli", spiega lo studioso.

Quando la tossina si lega ai recettori della Neu5Gc, può scatenare gravi avvelenamenti da cibo e altri sintomi dolorosi e debilitanti. Cosa fare, allora? Per chi non vuole dire addio alla carne rossa, il consiglio degli scienziati alla fin fine è quello della nonna: mangiare bistecche, hamburger o fettine solo ben cotti o pastorizzati, due processi che distruggono i batteri contaminanti.
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