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Il farmaco migliore? Una risata
Date: Martedì, dicembre 23 @ 00:12:04
Topic Farmaci


Migliora le difese immunitarie
9 aprile 2008

ROMA - Ridi e ti sentirai meglio. Quello che possiamo sentirci dire da un vecchio amico potrebbe trovare conferma a livello scientifico. Nel 2005 era stato scoperto che ridere abbassa la pressione, ma ora Lee Berk e i colleghi della Loma Linda University, in California, hanno reso noto al Meeting of the American Physiological Society in California che perfino la previsione di una situazione divertente fa bene alla nostra salute.

E' noto da tempo, infatti, che se il nostro organismo può facilmente superare un breve periodo di stress, la stessa cosa non può dirsi per un lungo periodo che può provocare un indebolimento del sistema immunitario, innalzamento della pressione e danni al cuore. Berk e i suoi collaboratori hanno trovato che già l'attesa di una risata incrementa la produzione delle Beta-endorfine e dell'ormone della crescita, sostanze in grado di elevare il tono dell'umore e hanno ipotizzato che l'interferenza con la produzione di ormoni implicati nello stress possa essere il meccanismo con cui le risate portano a una riduzione della pressione. Hanno perciò reclutato un gruppo di uomini, alla metà dei quali è stato detto che avrebbero visto un video comico che essi stessi avevano scelto precedentemente, all'altra metà che sarebbero rimasti in una sala dove avrebbero potuto leggere alcune riviste.

Si sono potuti così monitorare i livelli degli ormoni correlati con lo stress, cortisolo, adrenalina e acido didirossifenilacetico (DOPAC) che sono diminuiti sia prima che durante e dopo la visione del video, ma sorprendentemente erano già diminuiti prima che i volontari avessero visto alcunché di divertente. "Dobbiamo cominciare a prescrivere il divertimento come farmaco", afferma Berk, "i disordini immunitari sono esacerbati dallo stress, e se anticipare la felicità o la risata riduce la concentrazione delle sostanze chimiche dello stress nel sangue, allora questa terapia può solo aiutarci". Le prossime indagini saranno orientate a individuare i meccanismi biochimici che regolano dell'interazione tra zone del cervello e il rilascio di ormoni del sistema endocrino e immunitario.
diregiovani.it

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