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Il multitasking non fa per noi
Date: Giovedì, dicembre 11 @ 00:01:09
Topic Psicologia


Quando si devono fare due cose contemporaneamente, meglio procedere con pazienza e sbrigare prima una e poi l’altra.

E’ quanto suggerisce uno studio del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Cambridge, pubblicato su Psycological Science. Infatti, è difficile svolgere simultaneamente due compiti perché il cervello non prende in considerazione il secondo se non dopo aver assolto del tutto il primo. Per spiegare come il cervello affronti il problema del “multitasking” sono state proposte due teorie. La prima, quella del “passive queueing”, prevede una sorta di “lista d’attesa” per gli incarichi. La seconda, o teoria dell’”active monitoring”, sostiene invece che il cervello riesce a mantenere separati i compiti affidatigli e svolgerli contemporaneamente. Durante la ricerca, condotta da Yuhon Jiang e colleghi, i volontari dovevano svolgere due semplici operazioni in risposta a stimoli visivi: muovere la mano sinistra se riconoscevano una forma geometrica, e muovere la mano destra di fronte a lettere dell’alfabeto o colori. Sono stati costretti a passare dall’una all’altra azione sempre più rapidamente, con intervalli che scendevano da un secondo e mezzo a un decimo di secondo. Ma accorciando l’intervallo di tempo aumentavano solo i tempi di reazione, non l’attività cerebrale. Nei soggetti studiati con la risonanza magnetica non c’era quindi traccia della più intensa attività cerebrale che l’ipotesi del “active monitoring” richiederebbe. Questo dimostrerebbe che non esiste alcun meccanismo che permetta agli esseri umani di concentrarsi su due cose insieme. (g.p.)
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