Biospazio

Troppo alluminio nel piatto
Date: Martedì, settembre 09 @ 00:07:46
Topic Ecologia


Troppo alluminio nel cibo degli europei, secondo l'Efsa (European Food Safety Authority).


Gli esperti dell'Afc (Panel of Food Additives, Flavourings, Processing Aids and Food Contact Materials) stimano, infatti, che le 'dosi' di alluminio assunte inconsapevolmente attraverso il cibo superino il quantitativo ritenuto sicuro per la salute "in una parte significativa della popolazione europea". Nel rapporto - diffuso oggi - gli scienziati dell'Efsa hanno anche stabilito la massima quantità di alluminio, proveniente da fonti alimentari, sicura per la nostra salute. Secondo il panel, l'assunzione tollerabile ogni settimana è pari a 1 milligrammo di questo metallo per chilo di peso corporeo. Dopodiché si rischiano disturbi anche seri, come hanno mostrato alcuni studi condotti sugli animali. In particolare, sembra che l'eccesso di alluminio possa provocare problemi a livello di sistema nervoso e di quello riproduttivo. E il pericolo si cela nel piatto. Sembra, infatti, che la dietasia la prima fonte di esposizione a questo metallo per gli abitanti del Vecchio Continente. Sotto accusa l'uso di additivi e conservanti alimentari, ma anche la presenza di questo metallo in materiali, dai contenitori agli utensili, che entrano in contatto con il cibo. Cereali e derivati dai cereali (pane, pasta, biscotti e pasticcini) sono gli alimenti potenzialmente più ricchi di alluminio, insieme ad alcuni vegetali (funghi, spinaci e lattuga), bevande (tè e cacao) e anche alcuni prodotti in polvere l'infanzia. L'acqua potabile, invece, è una fonte minore di potenziale esposizione all'alluminio, possibile anche attraverso il consumo di prodotti farmaceutici contenti composti di alluminio. L'opinione degli esperti segue la richiesta della Commissione europea di fare il punto sui possibili rischi per la salute legati alla presenza di questo metallo nella dieta. La revisione degli studi condotta dagli esperti "evidenza la necessità di dati più precisi sulle fonti di alluminio alimentare e sull'estensione della presenza di questa sostanza nei cibi", evidenzia Sue Barlow, segretaria del'Afc Panel. L'esposizione totale all'alluminio attraverso il menù è stata stimata in base a diversi studi condotti in vari Paesi europei. Secondo gli esperti, questo valore può variare da 0.2 a 1.5 mg per chilo a settimana negli adulti. Mentre in bambini e ragazzi, invece, il dato oscilla da 0.7 a 2.3 mg per chilo di peso a settimana. Dunque, in base alle stime degli esperti, sono proprio i giovanissimi a rischiare di più. L'alluminio ha mostrato un effetto neurotossico nei pazienti sottoposti a dialisi ed esposti in modo cronico ad alte concentrazioni di alluminio. Inoltre alcuni studi suggeriscono anche che questo metallo sia associato, nell'uomo, alla presenza di Alzheimer e altre malattie neurodegenerative. Ma secondo gli autori del rapporto, l'esposizione a questa sostanza attraverso il cibo non espone al rischio di Alzheimer.

adnkronos.it

This article comes from Biospazio
http://www.biospazio.it/

The URL for this story is:
http://www.biospazio.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=1993