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TV a piccole dosi nella prima infanzia
Date: Giovedì, ottobre 18 @ 00:01:02
Topic Psicologia


Critico il periodo compreso fra i due anni e mezzo e i cinque anni e mezzo


Guardare la televisione per più di due ore al giorno potrebbe determinare, nel corso della prima infanzia, problemi comportamentali e un impoverimento delle capacità di socializzazione. E' questa la conclusione di uno studio su bambini di età compresa fra i due anni e mezzo e i cinque anni e mezzo da parte di ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health e pubblicato sul numero di ottobre della rivista Pediatrics.
Un gran numero di studi aveva già dimostrato gli effetti negativi di un pesante consumo di programmi televisivi ma questo - ha spiegato Kamila Mistry, che ha diretto la ricerca - è il primo vasto studio che esamina la temporizzazione e la durata dell'esposizione, mostrando che anche questi sono fattori importanti, in quanto una riduzione dell'esposizione alla televisione a livelli accettabili può diminuire i rischi di insorgenza dei problemi comportamentali.

I ricercatori della Johns Hopkins hanno infatti suddiviso il loro campione di 2707 bambini in vari gruppi, i più importanti dei quali erano costituiti da quanti avevano avuto un'esposizione alla televisione superiore alle due ore al giorno a 2,5 anni, quelli che superavano tale soglia all'età di 5,5 e quelli che avevano mantenuto tale abitudine dai 2,5 anni fino ai 5,5 anni. In particolare i ricercatori hanno rilevato che gli appartenenti a quest'ultimo gruppo mostravano problemi comportamentali, che non si manifestavano invece nei bambini che, pur avendo avuto una prolungata esposizione alla televisione in età precoce (primo gruppo), avevano successivamente diminuito la durata davanti allo schermo. Il superamento delle due ore intorno ai cinque anni è invece risultato associato a una diminuzione delle capacità di socializzazione, decisamente più marcata quanto più precoce era stato il momento in cui tale soglia era stata superata.

Lo studio ha anche scoperto che la presenza della televisione nella cameretta del bambino all'età di 5,5 anni era associata a problemi comportamentali, scarse capacità sociali e disturbi del sonno. Di fatto, il 41 per cento dei soggetti del campione disponeva di un apparecchio televisivo nella propria cameretta.

Alla luce di questi risultati Cynthia Minkovitz ha sottolineato "l'importanza di ridurre il tempo per cui si guarda la televisione nella prima infanzia per i bambini che hanno iniziato a guardarla molto presto", in quanto "i bimbi che a 5,5 anni avevano ridotto il tempo passato davanti allo schermo, non hannno mostrato un maggior rischio di incorrere in problemi comportamentali o di relazionamento sociale". (gg)

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