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La forza della tradizione
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Topic Corsi


Una ricerca del Centro di Medicina Naturale di Empoli contraddice i recenti dati Istat. Il 20% dei pazienti afferma di fare uso abituale di prodotti fitoterapici.
giovedì 06 settembre 2007

Firenze – Aumenta sensibilmente anche in Italia l’uso delle erbe medicinali. E si intensifica, in parallelo, la ricerca scientifica sulle piante, ovvero l’impegno degli specialisti, delle aziende dedicate e del mondo universitario. Lo rende noto, contraddicendo i recenti dati Istat, un’indagine appena pubblicata dall’autorevole rivista Evidence-Based Complementary and Alternative MedicineETM 2007 -European Traditional Medicine (www.etm-2007.eu) in programma a Vinci dal 4 al 6 ottobre. in vista del congresso internazionale


Condotta dal Centro di Medicina Naturale di Empoli, la ricerca certifica che tra i pazienti ricoverati negli ospedali della locale ASL oltre il 20 % fa uso abituale di erbe medicinali per curare disturbi di varia entità. Una percentuale molto elevata che contraddice anche recenti valutazioni circa un calo di interesse verso la medicina naturale.

Commentando questi risultati, il dottor Fabio Firenzuoli, presidente dell’Associazione Italiana dei Medici Fitoterapeuti e direttore del Centro empolese che ha curato la ricerca, sostiene appunto, prove alla mano, che non solo non c'è alcun calo di interesse per le medicina naturale, ma che risulta l’esatto contrario.

“Le erbe medicinali”, spiega, “appartengono alla tradizione, alla cultura popolare e soprattutto per i più anziani, alla loro storia. Ecco il motivo primo per cui l’affezione della gente per questo tipo di cure è in crescita vertiginosa. Difatti le nostre liste d’attesa sono in aumento, e crescono anche le offerte di prestazioni e le attività specifiche per i malati oncologici, i bambini, le donne in gravidanza, gli sportivi. Alcune totalmente gratuite”.

Firenzuoli polemizza peraltro apertamente con certi questionari, per molti incomprensibili, che servono poi per confezionare statistiche assai dubbie. “Alla gente bisogna fare domande chiare”, dice, “Non si deve chiedere se ‘ricorre alla fitoterapia’ ma ‘se si cura con le erbe’. Così abbiamo trovato conferma che molti pazienti si curano da soli, magari sbagliando e perfino correndo dei rischi. Tuttavia l’idea che il prodotto naturale sia più sicuro di molti farmaci è ancora, giustamente diciamo noi, molto radicata”.

Secondo la ricerca, in effetti, la maggior parte dei pazienti ricorre ai consigli dell'erborista (34 %) o del farmacista (11 %), talvolta anche del medico (23 %). Molti fanno da sé e solo in un caso su tre le erbe sono consigliate o prescritte da un professionista sanitario.

Scheda - Da 10 anni esiste la possibilità di curarsi con le erbe anche in ospedale. Il Centro di Medicina Naturale di Empoli è la prima struttura pubblica italiana, oggi anche riferimento per la fitoterapia. La struttura collabora con l'Istituto Superiore di Sanità per il controllo delle reazioni avverse da prodotti naturali, ed ha all'attivo già numerose pubblicazioni scientifiche.

La Regione Toscana già da alcuni anni ha inserito a pieno titolo la fitoterapia tra le prestazioni mediche erogabili dal Servizio Sanitario Regionale. Per controllare eventuali reazioni avverse dovute ai prodotti vegetali, il sistema regionale di farmacovigilanza ha istituito anche una sezione di fitovigilanza.

Numerose in Toscana anche le iniziative delle università di Firenze, Pisa e Siena. Ciascuna ha ora un gruppo di ricercatori sulle piante medicinali, chimici, farmacisti, farmacologi e medici clinici, e ciascuna ha istituto corsi di laurea in tecniche erboristiche, presenti anche in altre 20 università italiane.

La Facoltà di Medicina di Firenze, ha attivato proprio a Empoli un Master di II° livello in Fitoterapia clinica, coordinato dal preside Gian Franco Gensini, dando così ai medici la possibilità di specializzarsi in questo settore. Ma insegnamenti specifici sono presenti anche nelle facoltà di Farmacia dei tre atenei, con corsi sugli aspetti più squisitamente farmaceutici dei prodotti vegetali, compresi i fitoterapici anche cinesi.

In base alla legge regionale sulle Medicine Complementari, già in vigore, gli Ordini dei Medici, l'Università e le società scientifiche di riferimento stanno inoltre preparando un percorso formativo condiviso per arrivare ad avere medici veramente competenti in questa disciplina, così come in agopuntura e omeopatia.

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