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Europa, le radiazioni invisibili
Date: Sabato, maggio 05 @ 00:09:34
Topic Ecologia


Un problema che nei prossimi anni diventerà sempre più sentito


di Claudia Giammatteo


LA NOTIZIA HA COLTO di sorpresa tutti, tranne il commissario europeo all’ambiente, Margot Wallstrom: la dose di radioattività a carico di ogni cittadino dell’Ue è aumentata. Anche se non sempre i cittadini europei sono i primi a saperlo. Autorevole fonte dello scoop, lo speciale Rapporto sull’impatto radiologico sulla popolazione dell’Unione Europea delle emissioni dai siti nucleari europei, commissionato dalla Direzione generale ambiente a istituti inglesi, olandesi e tedeschi e reso pubblico all’inizio di febbraio sul sito della Ue. «La stima dell’esposizione collettiva della popolazione europea», spie ga lo studio, « è cresciuta del 76 per cento tra il 1987 e il 1996». A portare a quelle conclusioni, calcoli complessi eseguiti con uno speciale software numerico, che ha diviso l’Unione Europea in 44 quadratini, e ha stabilito che nel 1987, 1991, e 1996, la “dose collettiva di radioattività” ammontasse rispettivamente a 90, 47 e 160 Sievert uomo. Dove “sievert” indica l’unità di misura della dose di radioattività nei tessuti viventi. E “dose collettiva” sta per indicare la dose ricevuta da tutta la popolazione esposta a ogni sorgente significativa per cinquecento anni, e in relazione con patologie serie risultate dall’esposizione. dell’esposizione. Da non confondere con la “dose individuale”, riferita al numero ristretto di persone che vivono in un raggio massimo di cinque chilometri dalla potenziale “fonte” radioattiva.

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