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Dal Tai Chi una speranza nella lotta contro le neuropatie
Date: Domenica, marzo 11 @ 00:01:20
Topic Fisiologia


Uno studio Usa ne dimostra un’efficacia superiore ai trattamenti della medicina tradizionale



La neuropatia periferica è una malattia nervosa degenerativa per cui oggi non esistono cure, ma solo pochi trattamenti palliativi. Per una patologia così grave si prospetta oggi una speranza in più. Il professor Li Li, specialista di kinesiologia presso la Louisiana State University, negli Stati Uniti, sta conducendo uno studio sui benefici del Tai Chi (la millenaria arte marziale, usata anche a fini terapeutici dalla medicina tradizionale cinese) sui pazienti anziani di neuropatia degenerativa. I risultati della sua indagine sono sorprendenti: coloro che praticano regolarmente il Tai Chi hanno ottenuto miglioramenti di gran lunga superiori a quelli trattati con metodi tradizionali (camminate, uso di macchinari leggeri): migliore flessibilità delle articolazioni e una generale sensazione di benessere. “Alcuni pazienti”, spiega lo specialista, “che non erano in grado di stare in piedi da soli per più di cinque minuti, oggi sono del tutto indipendenti”. La maggior parte dei pazienti racconta inoltre di una significativa diminuzione delle cadute, di una più sicura capacità di camminare e di stare in piedi senza usare le stampelle.
Lo studio, partito nell’estate del 2004 con pochi fondi a disposizione, doveva durare pochi mesi. Ma i significativi miglioramenti provati sulla propria pelle hanno indotto i pazienti a rifiutarsi di smettere i trattamenti. Così, grazie ai nuovi finanziamenti del Dipartimento di kinesiologia dell’università della Louisiana, da semplice comparazione tra la camminata e il Tai Chi, l’indagine si è trasformata in uno studio scientifico con tutti i crismi dell’ufficialità, con l’impiego di biomeccanici, psicologi e altri specialisti in grado di raccogliere tutti gli elementi indispensabili per capire l’effettivo impatto degli esercizi sulla malattia. E sempre più pazienti si iscrivono alle liste di attesa per partecipare ai gruppi trattati dal professor Li Li.

Redazione Staibene.it – febbraio 2006

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