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Gli ultimi quarant'anni di pesce
Date: Lunedì, dicembre 18 @ 00:23:50
Topic Ecologia


Secondo una ricerca pubblicata su Science, stanno scomparendo tutte le specie di pesci a velocità impressionante


Secondo un rapporto pubblicato da Science la scomparsa della vita animale nel mare sta accelerando e toccherà il suo apice nel 2048
La scomparsa di specie marine sta accelerando e per i più pessimisti potrebbero estinguersi del tutto entro la metà del nostro secolo. Per Boris Worm, professore di biologia marina alla Dalhousie University in Canada e autore di un articolo sull’argomento sull’ultimo numero di Science (vol. 314, pp 787-791), il pericolo di rapida estinzione sarebbe molto concreto. “La tendenza alla scomparsa delle specie ha accelerato negli ultimi tempi e adesso ne vediamo concretamente le prime conseguenze. Entro il 2048 le specie marine potrebbero essere solo un ricordo” ha affermato il ricercatore.


Lo studio è stato realizzato da un team internazionale di ecologi ed economisti che hanno studiato il ruolo della biodiversità marina nel mantenimento degli ecosistemi, che sono essenziali anche per il sostentamento umano. Lo studio sarebbe il più comprensivo ed esteso fino a oggi per quanto riguarda i rapporti tra la biodiversità oceanica e l’uomo: sono stati considerati non solo i nuovi dati sperimentali ma anche gli archivi storici che raccontano l’impatto umano sui sistemi marini lungo i secoli.

Al giorno d’oggi è già scomparso il 29 percento di pesci, molluschi e crostacei. Ovviamente il problema non è solo la perdita di una fonte di cibo ma soprattutto il danno complessivo arrecato alla stabilità degli oceani, per esempio per quanto riguarda il filtro biologico delle acque, il mantenimento degli ambienti di riproduzione e la salvaguardia delle coste. La perdita di specie marine potrebbe causare infatti un aumento delle alghe tossiche, degli allagamenti costieri, delle morie di pesci e una perita d’ossigeno nelle acque.

“La buona notizia è che non è troppo tardi per cambiare le cose” dicono i ricercatori. “Sono state studiate 48 aree in tutto il mondo sottoposte a protezione della biodiversità marina. In questi luoghi dopo breve tempo le specie hanno avuto una grossa ripresa e con esse la produttività complessiva dell’ecosistema”.

novembre 2006
Redazione Lanci – Agenzia Zadigroma

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