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I maschi italiani vittime del computer
Date: Domenica, settembre 17 @ 00:06:54
Topic Elettrosmog


La videodipendenza può essere un grave problema psicologico



In italia la dipendenza da videogame colpisce soprattutto i giovani di sesso maschile. «Un fenomeno che colpisce il 20% dei giocatori e si configura come una vera e propria dipendenza, tale da stravolgere la vita e i rapporti sociali», afferma Tonino Cantelmi, presidente dell'Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici e direttore della Scuola di specializzazione in psicoterapia cognitivo interpersonale. Cantelmi, fra i primi in Italia a occuparsi di tecnodipendenze, sottolinea come a cadere nella trappola siano soprattutto ragazzi e giovani uomini dai 16 ai 40 anni.

«I videogiochi piacciono ai bambini, ma creano dipendenze soprattutto fra gli adulti. Questo anche perchè la vittoria stimola la produzione di dopamina: gratifica come una droga», afferma Cantelmi. In pratica grazie alla consolle si ottiene facilmente una sorta di soddisfazione artificiale, cui diventa difficile rinunciare. Specie se nella vita di tutti i giorni si è alle prese con problemi e difficoltà.

Lo sanno bene due giovani studenti universitari romani, amici da anni e compagni di scuola, conquistati a tal punto da un videogame su internet da abbandonare gli esami e chiudersi in casa per dedicarsi a sfide infinite. «Sono arrivati da me quattro genitori disperati -racconta Cantelmi- Vedevano i figli isolarsi dagli altri e vivere una vita che non era la loro». I ragazzi, invece, non si erano resi conto di avere un problema. «Nella loro fantasia cullavano il sogno di aprire un Internet-point», prosegue l'esperto.

Ai ragazzi sembrava normale rinunciare a studio e uscite con gli amici pur di battere l'ennesimo record. Una «trappola» di cui spesso, dice lo psichiatra, non si vedono i contorni finchè la situazione non è davvero grave: «Si tratta di giochi, è vero, ma con la dipendenza da videogame non si scherza. L'effetto è simile a quello della cocaina - conclude - e a volte può davvero rovinare la vita».

Alle dichiarazione dello psichiatra Cantelmi risponde Francoise Storelli, general manager di Electronic Arts Italia: «La connotazione dei videogiochi non è sempre negativa: moltissime cose o azioni nella vita quotidiana possono creare dipendenza se non utilizzate nel modo corretto (televisione, cellulare, shopping, videopoker, cibo). Come azienda produttrice di software di intrattenimento interattivo - aggiunge Storelli - proponiamo i nostri titoli invitando gli utenti a un uso corretto se parliamo di adulti, e a un uso controllato se parliamo di bambini e adolescenti».

«I videogiochi - commenta la psicologa Serenella Salomoni - hanno molte caratteristiche positive: prima di tutto aiutano a liberare le persone dall'aggressività; possono aiutare a creare, attraverso una simulazione, una realtà ideale; possono essere rilassanti e interrompere lo stress quotidiano. Spesso migliorano l'autostima di una persona e possono servire anche come passatempo educativo.»
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