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Fumo, un vizio poco democratico
Date: Lunedì, agosto 28 @ 00:02:27
Topic Fumo


Chi più sa vive più a lungo?

La ricerca epidemiologica si è basata solo sugli individui maschi appartenenti a quattro nazioni diverse


La notizia viene da “Lancet” e sembra essere l’ennesima conferma della nocività del fumo di sigaretta: questa abitudine sarebbe infatti responsabile almeno in parte della differenza di mortalità che si registra negli individui maschi di classi sociali differenti.
Secondo lo studio, condotto dai ricercatori dell'Università di Toronto, in Canada, gli uomini delle classi sociali più basse e con minore scolarità hanno un rischio di morte doppio rispetto a quelli di classe sociale più elevata, e il tabagismo renderebbe conto di almeno metà di questo dato.
Lo studio si è basato su una coorte di uomini di età compresa tra 35 e 69 anni, e ha stimato il numero di decessi attribuibili al fumo in tre fasce sociali utilizzando i dati della mortalità a partire dal 1996 riferiti al Regno Unito, Canada, Stati Uniti e Polonia.
Da ciò è risultato che la differenza nel rischio di morte tra la classe sociale più alta e quella più bassa è stato in media del 19 per cento, con significative differenze da un paese all’altro: 21% contro 43% nel Regno Unito; 20% contro 37% negli Stati Uniti; 21% contro 34% in Canada; 26% contro 50% in Polonia. Circa metà della differenza, 12% in media, era dovuta al rischio di essere uccisi dal fumo: 4% contro 19% nel Regno Unito, 4% contro 15% negli Stati Uniti; 6% contro 13% in Canada; 5% contro 22% in Polonia.

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