Nigeria: Usa; Pfizer, esperimenti su bimbi neri malati
Date: Lunedì, giugno 19 @ 00:07:22
Topic Farmaci
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Le multnazionali: effetto alla massima potenza delle errate credenze su cui impostiamo la nostra vita
NEW YORK - Come nel "Giardiniere Tenace" di John le Carré, il romanzo ai cui protagonisti hanno dato un volto al cinema Ralph Fiennes e il premio Oscar Rachel Weisz, bambini africani diventano riserva di caccia delle case farmaceutiche affamate di cavie umane. Lì era il Kenya, qui è la Nigeria dove - denuncia oggi il "Washington Post" - bambini neri malati di meningite fecero da banco di prova alla sperimentazione della Pfizer e alcuni ci lasciarono la pelle.
I fatti risalgono al 1996: in Nigeria infuriava un'epidemia di meningite da oltre 15'000 morti. Il colosso del Viagra inviò i suoi esperti in un ospedale da campo di Kano per mettere alla prova un nuovo farmaco su cento bambini. Nello stesso ospedale l'organizzazione umanitaria Medici senza Frontiere (MsF) curava i piccoli pazienti con antibiotici regolamentari. Il Trovan, questo il nome del nuovo farmaco, non era mai stato testato su esseri umani. Cinque bambini morirono durante la terapia e altri si ammalarono di artrite. Morirono altri sei bambini a cui venne somministrato un farmaco di controllo.
La vicenda torna oggi alla ribalta grazie a un informatore coraggioso che fa arrivare al "Washington Post" il rapporto messo a punto nel 2001 da una commissione di esperti medici del governo nigeriano. Un rapporto che accusa la Pfizer di aver violato la legge internazionale, ma che misteriosamente resta per cinque anni nel cassetto. L'informatore chiede di restare anonimo: teme per la sua sicurezza personale, di far la fine dei protagonisti di "Constant Gardener".
Il documento è durissimo nei confronti della Pfizer, accusata di "un chiaro caso di sfrutamento dell'ignorante". La società farmaceutica si è difesa affermando che i suoi ricercatori andarono a Kano per motivi puramente umanitari, tesi questa respinta dal rapporto del governo nigeriano: i medici della società completarono i test e se ne andarono "nonostante l'epidemia stesse ancora infuriando".
Secondo la Pfizer, infermiere locali avrebbero spiegato l'esperimento ai genitori e ne avrebbero ottenuto il consenso verbale. "Il Trovan salva indubbiamente vite e la Pfizer è in forte disaccordo con chi suggerisce che si è comportata in maniera contraria all'etica", ha sostenuto la società in un comunicato passato al "Washington Post".
Al tempo dell'esperimento nigeriano la Pfizer stava sviluppando il Trovan per il mercato statunitense con un giro d'affari previsto di un miliardi di dollari all'anno. La Food and Drug Administration (Fda) non ha mai approvato l'uso del farmaco per i bambini. Dopo aver ricvevuto luce verde per l'uso negli adulti il Trovan divenne rapidamente uno degli antibiotici più precritti negli Usa, anche se successivamente vennero scoperti gravi effetti collaterali al fegato e nel 1999 la Fda ne restrinse pesantemente l'uso. In Europa il Trovan è al bando.
L'apparizione del rapporto ha provocato reazioni in Congresso: un deputato democratico, Tom Lantos, ha chiesto alla Pfizer di aprire i suoi archivi e accusato le società farmaceutici di "comportamenti al limite della criminalita" per aver usato "poveri e analfabeti come cavie umane".
Il dossier ha dato anche nuova vita all'azione legale presentata nel 2001 a new York da 30 famiglie nigeriane. Le famiglie avevano denunciato il colosso farmaceutico per aver esposto i bambini a "trattamento crudele, inumano e degradante", ma un giudice federale aveva respinto la causa affermando di non avere giurisdizione sdulla materia.
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ATS
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