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FDA e Viagra
Date: Martedì, luglio 05 @ 09:19:38
Topic Farmaci


Altri dubbi sulla imparzialità dell'istituzione americana per il controllo sui farmaci
Una ricercatrice sulla sicurezza della Food and Drug Administration (FDA), il cui nome non è stato reso noto, aveva informato i vertici dell’Agenzia di controllo statunitense sul rischio di cecità legato al Viagra sin dal 1° marzo 2004 ma la FDA, troppo occupata ad autorizzare nuovi farmaci, non diede seguito alla richiesta di informare medici e pazienti, modificando il foglietto delle avvertenze del Viagra.

Ciò è avvenuto solo alla fine di maggio 2005, dopo il clamore suscitato da una ricerca dell’Università del Minnesota, pubblicata dal “Journal of Neuro-Ophthalmology”.

E’ quanto ha denunciato il senatore repubblicano Charles Grassley, presidente della Commissione Finanze, che nel novembre 2004 condusse le audizioni sulla sicurezza dei farmaci, che fecero esplodere il caso del Vioxx e di altre medicine, mettendo sotto accusa la condotta reticente della FDA.

Grassley torna all’attacco in una lettera al Commissario vicario della FDA, Lester Crawford, sottolineando come il caso del Viagra dimostri ancora una volta la negatività di tenere in un’unica struttura i compiti di autorizzazione dei nuovi farmaci e il controllo della loro sicurezza una volta che sono sul mercato.

La FDA ha tempo per rispondere a Grassley fino al 15 luglio. Il senatore ha chiesto che gli vengano messi a disposizione tutti i documenti su Viagra e rischio di cecità, incluse le note interne, le e-mail e le corrispondenze con Pfizer, produttrice del farmaco.

La notizia è stata pubblicata dal “Washington Post” del 1° luglio.
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