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Inquinamento e malattie del grano
Date: Mercoledì, giugno 22 @ 00:02:43
Topic Ecologia


Abbiamo creato un groviglio inestricabile di tossine che causano modifiche ambientali di ogni tipo



Un'analisi condotta su oltre 160 anni di dati ha rivelato come l'inquinamento dell'aria sia collegato alle malattie delle piante. Lo studio, pubblicato sulla rivista "Proceedings of the National Academy of Sciences", suggerisce che le emissioni industriali influenzino direttamente quali microbi attaccano il grano.
Ogni anni, moltissimi agricoltori americani devono far fronte ai danni causati dal fungo Mycosphaerella graminicola, mentre quelli europei spendono milioni di euro per controllare la diffusione dello stesso patogeno e di Phaenophaeria nodorum, che attacca il grano a sua volta. Durante lo scorso secolo, i coltivatori europei hanno visto P. nodorum diventare sempre più prevalente, mentre M. graminicola, che una volta dominava, è via via scomparso. Il cambiamento ha reso perplessi gli scienziati, che finora non erano riusciti a spiegarne il motivo.
Un archivio di campioni di grano britannico, cominciato nell'autunno del 1843, ha ora fornito la chiave per risolvere il mistero. I ricercatori della Rothamsted Research di Harpenden, in Inghilterra, hanno estratto e sequenziato il DNA dei campioni vegetali e hanno misurato i patogeni presenti negli ultimi 160 anni. Hanno poi preso in considerazione i fattori ambientali che potrebbero aver influenzato la diffusione delle malattie. Gli autori si aspettavano di veder crescere la prevalenza di P. nodorum di pari passo con l'aumento delle temperature a causa del riscaldamento globale. Invece, a sorpresa, l'andamento risulta correlato maggiormente con i cambiamenti dell'inquinamento atmosferico.
In particolare, gli scienziati hanno considerato i livelli di biossido di zolfo, un inquinante emesso da installazioni industriali quali le centrali alimentate a carbone. Nel 1844, per esempio, le emissioni di biossido di zolfo in Gran Bretagna erano di circa un milione di tonnellate l'anno, e M. graminicola era tre volte più diffuso di P. nodorum. Nel 1970, quando il livello è salito a 6 milioni di tonnellate, M. graminicola era sparito quasi del tutto e P. nodorum aveva raggiunto una quantità cento volte superiore a quella del 1844.

S.J. Bearchell, B.A. Fraaije, M.W. Shaw, B.D. Fitt. Proceedings of the National Academy of Sciences USA, 102. 5438 - 5442 (2005).

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