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Da Iss guida a 'piscina sicura'
Date: Sabato, marzo 19 @ 00:07:11
Topic Ecologia


Le piscine non sono cosė salutari come pensiamo


Ecco la guida alle 'piscine sicure', messa a punto dal Dipartimento ambiente e prevenzione primaria dell'Istituto superiore di sanita'. Per il 'popolo di nuotatori', infatti, sono in agguato tre tipi di inconvenienti: rischi fisici, microbici o l'esposizione a prodotti chimici. I primi sono rappresentati dagli incidenti come l'annegamento o le piu' frequenti lesioni spinali; i secondi dal contatto con agenti infettivi. I terzi sono causa del contatto con sostanze per lo piu' utilizzate per disinfettare la stessa piscina. Questi i pericoli da cui guardarsi, secondo lo studio 'Rischi e caratteristiche di qualita' igienico-sanitaria degli impianti natatori' messo a punto da Lucia Bonadonna, Giancarlo Donati e Rossella Briancesco dell'Iss.

In Italia mancano dati epidemiologici certi sui casi di malattie e incidenti in piscina, ''ma e' comunque possibile formulare un vademecum di comportamenti da rispettare per ridurre al minimo i rischi'', spiegano i ricercatori. ''I maggiori pericoli - spiegano - sono legati alla contaminazione microbica di origine fecale, dunque all'igiene degli stessi nuotatori''. Da qui la raccomandazione a usare scarpe e cuffia idonee, fare la doccia prima di immergersi in acqua''.

Bisognerebbe poi che venissero fatti controlli periodici dell'impianto, specie per i parametri microbiologici e chimico-fisici dell'acqua. ''Nelle piscine pero' - continua l'indagine Iss - casi isolati o anche epidemie possono essere originati dalla diffusione di virus enterici che sfuggono ai controlli di routine sulle acque''. Per esempio, resistono a una disinfezione inadeguata gli Adenovirus, associati a congiuntiviti e faringiti, i Norovirus e gli Echovirus, responsabili di disturbi gastroenterici e il virus dell'epatite A. Anche se, in teoria, una bassa concentrazione di cloro residuo (bastano 0,4 mg/L) sarebbe sufficiente a eliminare le forme virali. ''Purtroppo il potere disinfettante del cloro e' annullato quando i residui organici si agglomerano in acqua'', precisano i ricercatori.

Temperatura 'in vasca', presenza in sospensione di secrezioni nasali o orofaringee, materiali grassi e squame cutanee dei bagnanti favoriscono invece la presenta di molti microrganismi nell'acqua delle piscine. In agguato ci sono follicoliti, infezioni a occhi, orecchi, prime vie respiratorie e pelle.
E' facile trovare negli impianti delle piscine anche virus di origine non enterica, come gli agenti del mollusco contagioso o le piu' conosciute verruche plantari.

Gli stafilococchi sono un altro gruppo di microrganismi che si puo' trovare a 'bordo vasca'. In questi casi ''e' determinante l'affollamento dei nuotatori. Mentre una valida barriera puo' essere costituita dalla cuffia obbligatoria e la doccia prima di nuotare.

Quanto alla legionella, batterio che si riproduce in acqua calda a temperature tra i 20 e i 45°C, il rischio di contagio aumenta in caso di presenza del microrganismo nell'impianto idraulico. Ma l'esame regolare dei sistemi di distribuzione dell'acqua dovrebbe scongiurarne la presenza. Anche i disinfettanti della piscina, paradossalmente, possono nuocere alla salute: quelli a base di cloro formano composti organoclorurati volatili, e i nuotatori li inalano dall'aria degli impianti coperti. Infine occhio all'eta': ''La categoria piu' a rischio - rivela l'Iss non e' quella dei bambini, ma dei ragazzi. Gli adolescenti, infatti, sono piu' avventati. Per loro il maggior numero di casi di annegamento o lesioni.

adnsalute 2004

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