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La scomparsa delle rane
Date: Giovedì, novembre 11 @ 02:32:03
Topic Ecologia


Anche gli anfibi diventano un ricordo.


Sono tempi duri per rane, rospi e salamandre. Migliaia di specie di anfibi stanno scomparendo, per motivi non del tutto chiari. Sul numero di questa settimana di Science è stata pubblicata la prima valutazione globale della condizione di questa classe, compilata da circa 500 erpetologi. Simon Stuart dell'Iucn (Conservation International and the World Conservation Union) ha esaminato la condizione di 5.743 specie conosciute, e oltre il 30% sono state qualificate come vulnerabili. Molte creature stanno subendo ciò che gli studiosi definiscono un "declino enigmatico". Tra le principali cause individuate dagli esperti c'è il cambiamento climatico. Infatti le rane e le salamandre tendono a essere meno robusti rispetto a uccelli e mammiferi. La loro tolleranza alla siccità è bassa e la loro pelle porosa è particolarmente sensibile. Secondo Stuart "a causa della loro sensibilità, gli anfibi sono le prime specie che mostrano le reazioni avverse al cambiamento di clima e all'insorgere di nuove malattie." Inoltre sembra contribuire alla situazione una malattia legata a un fungo, chytridiomycosis, che colpisce le pelli degli anfibi adulti e le bocche dei girini. Il fungo è stato probabilmente trasmesso da una specie di anfibio con cui conviveva pacificamente alle altre, e ora è diffuso praticamente in tutto il mondo. (g.g.)
(lunedì 18 ottobre Galileo.it)

NDR: L'inquinamento ambientale favorisce la proliferazione di specie resistenti, tra cui i funghi.

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