Un bambino su tre muore a causa dei rischi ambientali.
È l'allarme lanciato dal rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che valuta l'impatto globale dell'ambiente sulla salute dei bambini in Europa.
Ogni anno muoiono 100 mila bambini e ragazzi da zero a 19 anni, e sei milioni dei loro anni di vita in salute (Dalys) vanno perduti a causa di cinque rischi ambientali: inquinamento dell'aria, acqua contaminata, inquinamento da piombo, traumi e incidenti, che causano il 34 per cento delle morti e il 25 per cento della perdita di salute.
La principale causa di morte sono gli incidenti, soprattutto fra gli adolescenti. Più di 13 mila bambini di età compresa fra zero e quattro anni, invece, muoiono per l'inquinamento atmosferico da particolato (PM10) e 10 mila a causa dell'uso di combustibili fossili in casa. L'avvelenamento da piombo, nella stessa fascia d'età, causa oltre 15 mila Dalys.
La contaminazione dell'acqua e le scarse condizioni igieniche uccidono 13 milioni di bambini.
Questi fattori di rischio, dice il rapporto, sono più elevati per i bambini poveri o abbandonati, i bambini di strada, quelli sfruttati, venduti o che hanno vissuto un conflitto armato. "I dati sono preoccupanti, ma le conclusioni aprono la porta a un futuro più sano", afferma Marc Danzon, direttore regionale dell'Ufficio Europeo dell'Oms, "Il rapporto fornisce un quadro generale utile ai governi per stabilire delle priorità e proteggere la salute dei nostri bambini dai rischi ambientali".
Le azioni da compiere, che saranno presentate alla IV Conferenza Ministeriale su Ambiente e Salute di Budapest dal 23 al 25 giugno, includono l'eliminazione del piombo dalla benzina, azione efficace per ridurre i disordini cerebrali legati a una elevata presenza di piombo nel sangue, oppure degli interventi di tipo ingegneristico, legislativo ed educativo efficaci per il calo degli incidenti. (r.p.)
(galileo.it)
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