Quante metodiche naturali possiamo utilizzare piuttosto che usare fertilizzanti chimici?
Fino
a poco tempo fa si pensava che i neonati fossero in grado di ricordare
la musica che avevano ascoltato nel grembo materno fino ad un mese dalla
nascita. Un nuovo studio condotto in Gran Bretagna ha dimostrato invece
che il ricordo dura per un periodo che si aggira intorno ai dodici
mesi.Lo studio ha coinvolto un gruppo di dodici bambini ai quali era
stato fatto ascoltare un brano musicale durante gli ultimi tre mesi di
gravidanza. Quando dopo dodici mesi circa dalla nascita ai bambini sono
stati proposti una serie di brani musicali, ognuno è stato attratto dal
pezzo che aveva ascoltato prima della nascita. (www. starbene.it)
La
musica viene sempre più usata negli studi medici e negli ospedali per i
suoi effetti terapeutici sul piano fisico, emozionale e affettivo. Si è
scoperto, ad esempio, che l’ascolto di musica classica favorisce la
produzione di latte nelle puerpere. Il fisiologo francese Feré de la
Salpetriere constatò che gli stimoli ritmici possono aumentare la
resistenza corporea, muscolare e il rendimento motorio. Tra i suoni che
sembrano invece avere effetti negativi troviamo il suono della batteria
nel rock. Questo tipo di musica può causare infatti la perdita del
funzionamento simmetrico dei due emisferi cerebrali con conseguente
stress, abulia, nevrosi e inquietudine.