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Fumo 3. Assuefazione al fumo

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L'assuefazione al fumo spesso è estremamente rapida...

Articolo
di Luciano Rizzo

La
“reazione di allarme”……

Assai
importanti sono le modifiche che avvengono al sistema endocrino quando
la persona è assuefatta all’assunzione della droga.

Per
spiegarle bisogna capire cosa accade in condizioni normali.

Le
ghiandole endocrine funzionano tutte in sinergia (come una grande
orchestra dove se uno strumento stecca tutta la musica ne risente).
Prendiamo ora in considerazione surreni e tiroide, ossia quelle
ghiandole su cui il fumo principalmente agisce.

I
primi sono responsabili della produzione dell’adrenalina che mantiene
costante la pressione del sangue in condizioni normali, e che stimola il
funzionamento del corpo in condizioni di stress (cioè di aumentato
fabbisogno).

La
seconda produce gli ormoni tiroidei che sono responsabili del
metabolismo di base e della stabilità emozionale di una persona.

In
condizioni normali il loro funzionamento è determinato
dall’ipofisi e dall’ipotalamo. Essi ricevono segnali da tutto il corpo e
dall’ambiente esterno. Ciò è sempre avvenuto per
milioni di anni e per migliaia di generazioni nel corso della nostra
evoluzione e possiamo dire che è il meccanismo più importante che ci
ha permesso di sopravvivere fino ai nostri giorni. Questo meccanismo è stato
dimostrato grazie agli studi del dr. Hans Selye, premio Nobel 1926, che
evidenziò perfettamente la cosiddetta “reazione di allarme”. In
parole povere al sopraggiungere di un pericolo o di un evento
stressante, tramite le ghiandole surrenali si ha un’iperincrezione di
adrenalina che stimola tutte le parti del corpo preposte alla lotta o
alla fuga (con maggior afflusso di sangue ai muscoli al cuore e al
cervello, con diminuzione di flusso agli organi interni); il livello di
adrenalina cala in pochi minuti non appena finito l’evento stressogeno.

Tutto
ciò era vitale in un passato in cui la vita era caratterizzata da
periodi di tranquillità intercalati da momenti altamente stressanti,
che però si risolvevano in tempi brevi. Se però le surrenali vengono
sottoposte ad uno sforzo prolungato (cronico) dalla fase di allarme si
passerà a quella di “ resistenza “ in cui c’è il progressivo
consumarsi delle riserve di adrenalina, fino ad arrivare alla “ fase
di esaurimento “ in cui la ghiandola non può più soddisfare la
richiesta di ormoni.

In
altre parole il nostro fisico non è fatto per sopportare stress
continui senza possibilità di recupero.



 
 
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