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Farmaci - Integratori alimentari: si o no? 1

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Dobbiamo integrare la nostra dieta?

Di Susanna Berginc

Moltissime
persone fanno uso quotidiano o saltuario di integratori alimentari,
mentre altrettante persone si chiedono se effettivamente servano questi
supplementi vitaminici in un’era in cui esiste un’abbondanza di
cibo.

Abbiamo
veramente bisogno di queste aggiunte alla nostra dieta?

Per
capirlo vediamo di analizzare l’effettiva qualità/quantità di
vitamine, minerali, enzimi ed aminoacidi che ci vengono forniti
attraverso l’alimentazione. Tralasceremo dall’articolo le
considerazioni sugli elementi esterni (come smog, fumo, ecc.) che
contribuiscono a distruggere buona parte delle nostre riserve,
aumentando quindi il nostro fabbisogno. Ricordiamo solo che un’ora in
un locale fumoso è in grado di distruggere tutte le nostre riserve di
antiossidanti. 


I
campi dove vengono seminate frutta, verdura e cereali, sono sempre più
poveri e depauperati: il vecchio tradizionale sistema in cui si usava
ruotare i campi per far si che le singole culture prelevassero un
nutrimento diverso di volta in volta, assieme alla sana abitudine di
sfruttare il campo per 3 anni, e di lasciarlo riposare per un anno (con
l’impiego di Erba Medica che contribuiva a ri-fertilizzare la terra
con l’ausilio dei suoi azotobatteri), hanno lasciato lo spazio a
monoculture intensive che impoveriscono drasticamente il terreno.

Ad
esempio le rigogliose insalate o il salutare spinacio viene fatto
crescere in poco più di una notte con l’ausilio di una potente,
quanto tossica, pasticca di superfertilizzante posta sotto le radici
dell’ortaggio: questo cocktail di acqua, superfertilizzante ed
ovviamente di antiparassitari, contiene solo il vago ricordo di vitamine
e minerali che le insalate di un tempo disponevano.

 I
terreni irrorati da antiparassitari perdono tutti i microrganismi che
sono necessari al loro trofismo.

Gli
alberi da frutto crescono in ammassi, dove non c’è nemmeno lo spazio
per distendere le radici, dove ogni pianta sfrutta il minimo di minerali
che riesce a “rubare” al resto del gruppo e che usa principalmente
per restare sana e forte, a discapito dei suoi frutti: l’essenziale è
sopravvivere, poi, eventualmente, anche riprodursi.

Questa
frutta e verdura, dopo essere stata irrorata con antimuffa e prodotti
preservanti, staziona e viene trasportata da frigo in frigo
(pregiudicando così ulteriormente la presenza di vitamine e minerali
tramite il processo dell’ossidazione), fino ad arrivare sulle nostre
bancarelle meravigliosamente attraente, ma povera di elementi
nutrizionali, mentre le tossine derivanti da fertilizzanti,
antiparassitari e cere laccanti possono renderla nociva alle persone con
problemi fermentativi o del sistema immunitario. Anche la preparazione,
la lavatura e la cottura ne diminuiscono drasticamente il valore vitale,
in quanto moltissime vitamine/minerali/enzimi si disperdono nell’acqua
essendo idrosolubili, oppure vengono distrutti dal calore prolungato.

Diviene
assurdo a questo punto parlare di “5 porzioni al giorno di frutta e
verdura” per avere un corretto apporto di vitamine e minerali: se si
parla di “questa” frutta e verdura, ne servono molte di più.

 
 
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