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Alimentazione - I prodotti dietetici dei supermercati

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Che cosa c'è veramente nei prodotti
cosiddetti "light"?

di
Susanna Segulin

Nei
tempi moderni, dove essere snelli è una necessità mentre essere sani
è un optional, accorte campagne pubblicitarie sono riuscite a
convincere i consumatori che esistono olii e grassi industriali sani e
che non ingrassano. Oppure che esistono olii buoni a basso prezzo.

Oramai
l’aggettivo “light” come pure “dietetico” hanno preso piede e
li ritroviamo un po’ dappertutto: sul burro, sul latte e i suoi
derivati, sull’olio, sul sale, sui dolciumi, sui prodotti da forno,
sulle carni per concludere in bellezza persino sull’acqua da tavola.

Il
consumatore esperto sa scegliere fra i mille prodotti, tutti uguali,
che un supermercato offre: margarina light al posto del burro, olio
light al posto dell’olio d’oliva, pane all’olio anziché allo
strutto, dolci con grasso vegetale anziché burro, e così via.

 


Ma questa scelta è davvero
oculata, oppure siamo vittime di un inganno della pubblicità?

 


Tutti
i grassi e gli olii di origine animale quanto vegetale prodotti
dall’industria a lungo andare per l’organismo non sono salutari.
Fanno eccezione l’olio d’oliva vergine di prima spremitura a freddo,
il burro ed i formaggi magri non fermentati prodotti con latte naturale
e con il sistema casereccio di un tempo.

Gli
olii cosiddetti di semi, oppure il burro industriale e le famose
margarine, sono un prodotto di sintesi. Infatti vengono prodotti
utilizzando massicce dosi di sostanze chimiche.

In
pratica sotto forma di olio limpido noi mangiamo un cumulo di sostanze,
derivate dall’elaborazione chimica, ovvero prodotti di sintesi che a
lungo andare lasciano nell’organismo il loro biglietto da visita.

 


Per
ottenere un litro di olio extra-vergine di oliva ci vogliono da 5 a 7 kg
di olive: quindi è impensabile pretendere di acquistare un buon olio
d’oliva a basso prezzo (4.000 o 5.000 lire), poiché se si addizionano
il costo delle olive, il costo della mano d’opera, le tasse,
l’ammortamento delle attrezzature industriali e infine l’utile del
produttore ben presto ci si convince che un prezzo basso indica la non
genuinità del prodotto.

 


Per
quanto riguarda gli olii derivati da semi e le margarine, richiedono
attrezzature molto complesse con l’utilizzo di sostanze sintetiche
realmente tossiche all’organismo, e l’aggiunta finale di una
manipolazione chimica per rendere l’odore ed il colore appetibili,
altrimenti sgradevoli; l’olio di semi non biologico è uno dei
prodotti alimentari più artificiali della tecnologia moderna. Assieme
alle altre sostanze nocive usate dall’industria alimentare, mina la
salute del nostro organismo nell’ultimo secolo.

 


L’ignaro
consumatore, suggestionato dalla propaganda crede di nutrirsi con
alimenti ricchi e vitali, mentre invece si ciba di solventi chimici
quali il tricloroetilene, il solfuro di carbonio, l’esano, l’etere
di petrolio, ecc. Purtroppo non possono essere eliminati completamente
e, anche se lo fossero, è da considerare che nel prodotto finale non vi
è più alcuna sostanza viva, bensì un prodotto di trasformazione
chimica al quale di olio non rimane che il nome sull’etichetta.

Iniziamo quindi a
boicottare questo sistema di portare nelle nostre case alimenti tossici
sottoforma di sostanze ritenute sane e nutrienti, acquistando il nostro
olio e il nostro cibo presso negozi che commercino alimenti biologici.
Certo, il costo è maggiore, ma a lungo andare si risparmia molto in
farmaci e visite specialistiche. Senza contare che in questo modo diamo
da pensare alle grosse industrie che “fabbricano” l’olio, cui
anche la perdita di un consumatore abituale produce il suo peso.

 
 
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