I pessimisti, soprattutto se anziani, vivono di più e meglio. A rivelarlo è una ricerca dell'Università di Erlang- Nuremberg, pubblicata sulla rivista Psychology and Aging. Gli studiosi hanno infatti riscontrato che avere una visione molto ottimistica della vita porta a un più alto rischio di disabilità e morte, mentre al contrario una visione negativa dell'avvenire aiuta a essere più realistici e attenti. Insomma, essere pessimisti vuol dire anche prendere le giuste precauzioni per la propria salute e la sicurezza.
LA RICERCA DURATA 10 ANNI - Per giungere a questa conclusione sono state esaminate tra il 1993 e il 2003 40mila persone, suddivise in tre gruppi a seconda dell'età: giovani, adulti e anziani. A loro è stato chiesto di esprimere in voti il livello di soddisfazione per la propria vita e di fare delle previsioni sul futuro immediato, in particolare sui successivi cinque anni. Il test è stato ripetuto e ne è risultato che in particolare nel gruppo più anziano ad aver sottostimato il proprio benessere futuro era stato il 43 per cento degli intervistati; mentre lo aveva sovrastimato il 32 per cento dei partecipanti al test. I ricercatori, incrociando i dati sulla salute alle «previsioni» fatte dal campione, hanno collegato l'aumento di fiducia nella qualità della vita futura al 9,5 per cento in più di possibilità di incorrere in disabilità e a circa il 10 per cento in più di rischio di morte.