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Infanzia Alimenti per bambini: i micronutrienti sono scomparsi

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I porodotti alimentari per l'infanzia già pronti al consumo spesso sono carenti di micronutrienti, suggerisce uno studio

-
2012

La maggioranza degli alimenti pronti per bambini, secondo uno studio, sono molto poveri di micronutrienti, tanto che non arrivano neanche a un quinto della razione giornaliera raccomandata
I micronutrienti sono “micro” ma svolgono funzioni macro per la salute di neonati e bambini. Stiamo parlando infatti di Sali minerali indispensabili per la crescita e lo sviluppo – nonché la salute – come calcio, magnesio, ferro, zinco e via discorrendo.
Però, questi importanti elementi mancherebbero, o la loro presenza è insignificante, proprio in quegli alimenti che sarebbero destinati ai bambini e che, in teoria, dovrebbero contenerne in misura adeguata, in modo da assicurarne la giusta dose giornaliera.

A denunciare questa carenza di micronutrienti negli alimenti per l’infanzia pronti è uno studio della Scuola di Scienze dell’Università di Greenwich (Uk) i cui risultati sono stati pubblicati sul Food Chemistry Journal.
I ricercatori, coordinati dalla nutrizionista dottoressa Nazanin Zand, hanno analizzato otto diversi prodotti di quattro famose e diffuse marche di alimenti per l’infanzia – due prodotti per ogni marca. Lo scopo era proprio quello di individuare se e quali di questi elementi nutritivi vi fossero contenuti. Per fare ciò hanno utilizzato uno strumento denominato Inductivity Coupled Plasma-Optical Emission Spectrometer (ICPOES).

Le analisi condotte sugli otto alimenti – di cui quattro a base di carne e quattro a base di verdure – hanno permesso ai ricercatori di scoprire che facendo assumere a un neonato un vasetto a base di carne e uno a base di verdure, uniti a 600 ml di latte formula, l’apporto di Calcio, magnesio, rame e selenio non era sempre sufficiente.
Nello specifico, la carenza di nutrienti era in media al di sotto del 20 percento della razione giornaliera consigliata (RDA).

I risultati delle analisi hanno indotto la dottoressa Nazanin Zand a ritenere che questi alimenti specifici per l’infanzia in realtà non soddisfano il fabbisogno giornaliero raccomandato di micronutrienti, nemmeno se abbinati all’assunzione di latte.
«Questo può essere uno dei motivi per cui i produttori di pasti complementari per bambini pronti al consumo non dichiarano i micronutrienti contenuti nei loro prodotti – commenta Zand in una nota della Greenwich – E' così importante che i bambini siano svezzati a partire da sei mesi con un sano equilibrio di alimenti complementari e latte materno, o di proseguimento nei momenti in cui l’allattamento al seno non è possibile».

Pertanto, prima di affidarci ciecamente agli alimenti pronti, affascinati dalle promesse della pubblicità, valutiamo bene quali sono i pro e i contro ma, soprattutto, leggiamo bene le etichette perché è uno dei modi per selezionare i cibi che sono davvero utili e sani da quelli no – ammesso che le etichette siano chiare e complete.
[lm&sdp]
http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/alimentazione/articolo/lstp/450394/


 
 
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