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Ecologia I centri commerciali sono covi di germi

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Per evitare di prendersi qualche malattia, la prima regola è lavarsi spesso le mani. Ma esistono delle eccezioni: farlo nei bagni pubblici o di luoghi affollati, per esempio quelli di un centro commerciale, non aiuta affatto.
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di Lorenzo Mannella Novembre 2011

I lavandini di questi luoghi sono uno dei peggiori ricettacoli di germi in circolazione. Lo dice la Cnn, che ha chiesto a vari scienziati di stilare una lista dei luoghi dove si nascondono i virus e i batteri più pericolosi.

Prima di leggere questoo elenco poco rassicurante, va ricordato che la presenza di patogeni nocivi non comporta necessariamente un rischio grave per la salute umana. Certo, le buone pratiche igieniche aiutano a evitare il contatto con microrganismi che potrebbero causare patologie, ma è inverosimile che un centro commerciale diventi il focolaio di una epidemia letale come quella raccontata dalla pellicola Contagion di Steven Soderbergh.

I lavandini
Al primo posto della lista ci sono i lavabo dei bagni pubblici. In tutto il centro commerciale non esiste un luogo più rischioso di questo. Secondo Charles Gerba, microbiologo della University of Arizona, il rubinetto è uno dei ricettacoli preferiti da Escherichia coli. Questo batterio fecale si insedia sul posto arrivando direttamente dalle mani di chi è appena uscito dalla toilette. Ma per stare alla larga dal fastidioso E. coli non basta evitare il contatto delle mani con il rubinetto. Spesso, anche i dispensatori di sapone liquido sono contaminati da ospiti indesiderati. Gerba ha testato i flaconi ricaricabili di alcuni bagni pubblici trovando che uno su quattro ospita concentrazioni preoccupanti di batteri nocivi. L'unica soluzione per essere certi di non entrare in contatto con microrganismi indesiderati sembra quella di utilizzare dei prodotti igienizzanti in grado di uccidere i batteri presenti sulle mani. Una volta sicuri di aver sterilizzato la pelle, occorre destreggiarsi per chiudere il rubinetto e aprire la porta senza entrare nuovamente in contatto con superfici sporche.

I tavolini del bar
Elaine Larson, epidemiologa della Mailman School of Public Health (Usa) mette in guardia i frequentatori di bar e ristoranti sulla pulizia dei luoghi in cui vengono consumati i pasti. Il fatto che il personale del locale pulisca con un panno la superficie dei tavolini non contribuisce a uccidere tutti i batteri. Piuttosto, gli stracci utilizzati per sgrassare spesso contengono colonie di E. coli pronte a diffondersi a ogni passata. Se i gestori del bar non lavano spesso i panni, toccherà ai clienti assicurarsi di disinfettare il tavolino con salviette a base di alcool.

Le scale mobili
Gerba non usa mezze parole: sui corrimano di alcune scale mobili sono stati ritrovati resti di cibo, urina, feci, sangue e campioni di E. coli. E non mancano neppure tracce di muco, in cui possono nascondersi virus influenzali. Questo covo di germi ha origine dal fatto che molte persone tossiscono o starnutiscono coprendosi naso e bocca con le mani e subito dopo entrano in contatto con il corrimano. Questa volta la soluzione migliore consiste nel non toccare i nastri scorrevoli delle scale mobili.

La tastiera del bancomat
In molti vi diranno che il denaro è una cosa sporca perché passa di mano in mano, ma bisogna anche stare attenti agli stessi sportelli automatici dove si ritirano le banconote. Alcuni ricercatori cinesi hanno testato 38 Atm di Taipei e hanno trovato che ogni tasto ospitava almeno 1.200 diversi germi, compreso l'onnipresente E. coli e alcuni virus influenzali. Il peggiore di tutti i tasti sembra essere “enter”, visto che tutti prima o poi devono premerlo. La soluzione? Toccare i tasti solo con le nocche della mano.

I negozi di giocattoli
Philip Tierno, microbiologo del Langone Medical Center (Usa) mette in guardia i genitori dagli scaffali dei negozi per bambini. Spesso questi luoghi possono essere più pericolosi dei parchi giochi all'aperto e indoor. Tutto dipende dal fatto che i più piccoli spesso leccano i giocattoli, premendoli e strusciandoli contro il proprio viso. Non esiste modo migliore per trasferire e ricevere una gran quantità di germi, soprattutto se il giocattolo manipolato dal bambino non viene comprato e rimesso sugli scaffali. L'unica soluzione consiste nel ripulire la superficie dei giochi (soprattutto quelli non confezionati) con acqua e sapone, alcool o aceto prima di lasciarlo nelle mani del piccolo.

I camerini di prova
Come spiega Tierno, le minacce più gravi non arrivano dalle grucce o dalle eventuali sedie, ma dagli stessi capi di abbigliamento. Quando una persona indossa – anche solo per pochi minuti – un vestito deposita al suo interno una certa quantità di cellule della pelle e resti di sudore. Un vero e proprio banchetto per i batteri che possono proliferare all'interno dei capi di vestiario. E nel peggiore dei casi i vestiti possono anche ospitare microrganismi antibiotico resistenti, come Staphylococcus aureus. Quando provate dei nuovi vestiti, indossate sempre della biancheria adeguata per proteggere i genitali e assicuratevi di fasciare con bende e cerotti eventuali tagli o ferite.

Il negozio di elettronica
I nuovi gadget esposti sui banconi dei tech store attirano migliaia di curiosi. Ecco perché far scorrere le proprie dita sullo schermo di un nuovo modello di smartphone o tablet può lasciare sui polpastrelli un bel campionario di patogeni. Uno studio pubblicato sul Journal of Applied Microbiology rivela che i virus si trasferiscono facilmente dai touchscreen alle dita. Nel concreto, lo dimostra anche il caso degli iPad contaminati messi in vendita in un Apple store di New York: uno su quattro recava tracce di da S. aureus. La soluzione: disinfettate lo schermo prima – e dopo – averci giocato sopra con le dita.

Il negozio di cosmetici
Rossetti, creme per la pelle e fondotinta possono giocare brutti scherzi. Secondo uno studio citato da Tierno, tra il 67 e il 100 per cento dei campioncini di prova esposti nei negozi di cosmesi sono contaminati da batteri come E. coli, Staphylococcus e Streptococcus. Se una persona infetta esce dal bagno e immerge le dita in una confezione di crema per il viso, il guaio è fatto. Meglio chiedere delle confezioni di prova monodose o comprare direttamente il prodotto e provarlo a casa. Certo, è difficile scegliere a scatola chiusa, ma almeno eviterete brutte sorprese.
http://www.galileonet.it/articles/4ed4b17772b7ab41c1000082


 
 
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