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Psicologia Uova e cioccolato per tenere a bada la rabbia

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Aumentano i livelli di serotonina, che aiuta il cervello a controllare la risposta alla risposta alla rabbia. Settembre 2011

Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry che suggerisce possibilità di trattamento per alcuni disturbi psichiatrici
A chi non è successo di diventare aggressivo quando è sotto stress? O magari quando non ci vede più dalla fame?
Ecco, ora uno studio condotto dall’University of Cambridge mostra che è tutta colpa dei livelli di serotonina che fluttuano quando una persona non ha mangiato o è stressata e che sono coinvolti nella promozione dello stimolo della rabbia.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry, è stato condotto su 30 volontari sani e ha messo in relazione (osservando il cervello con la risonanza magnetica funzionale) i livelli di serotonina con la risposta a stimoli come la vista di facce arrabbiate, tristi o dall’espressione neutra.
È curioso il fatto che i livelli di serotonina siano stati fatti variare manipolando la dieta dei volontari, in particolare agendo sul triptofano una sostanza che favorisce la produzione di serotonina ed è presente in abbondanza nell’albume dell’uovo, in alcuni pesci ma anche nel cioccolato.
Dall’osservazione dell’attività delle diverse aree del cervello, è apparso chiaro ai ricercatori che bassi livelli di serotonina rendono più difficile per la corteccia prefrontale controllare la risposta alla rabbia generata dall’almigdala.«Sapevamo da decenni che la serotonina gioca un ruolo nell’aggressività, ma solo da poco tempo abbiamo a disposizione la tecnologia per guardare dentro il cervello ed esaminare in che modo il neurotrasmettitore regola i nostri impulsi emotivi», ha affermato la prima firmataria dello studio, Molly Crockett.
Tra gli autori dello studio, c’è anche l’italiano Luca Passamonti, che ha già lavorato all’University of Cambridge ed è ora passato all’Unità di Ricerca Neuroimmagini del Cnr di Catanzaro. «Benché questi risultati provengano da volontari sani - ha commentato Passamonti - sono comunque rilevanti per un ampio spettro di disordini psichiatrici in cui la violenza è un problema comune. Per esempio, questi risultati possono spiegare il meccanismo cerebrale alla base di un disturbo conosciuto come disordine esplosivo intermittente. Le persone che ne soffrono in genere mostrano intensi, estremi e incontrollati accessi di violenza che possono essere stimolati da una banale provocazione come un’espressione facciale di rabbia. Speriamo che la nostra ricerca contribuisca a migliorare la diagnosi e il trattamento di queste e altre condizioni», ha concluso il ricercatore.

http://www.focussalute.it/ricerca/2624/1316246014


 
 
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