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Infanzia Rischio salute mentale per le donne che abortiscono

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Depressione e altri disturbi restano attivi o latenti per anni; anche dopo la nascita di un altro figlio L’aborto non viene mai vissuto bene da una donna, questo è ovvio. Ma anche la ripresa a tale shock può essere molto difficile a tal punto che spesso lo stato depressivo cui si va incontro dura per anni. Detto stato di salute mentale sembra che perduri addirittura in seguito alla nascita di un bambino sano: questo quanto asserisce uno studio condotto dall’University of Rochester Medical Center researchers e pubblicato sul British Journal of Psychiatry.

«Il nostro studio dimostra chiaramente che la nascita di un bambino sano non risolve i problemi di salute mentale che molte donne hanno avuto in seguito a un aborto spontaneo o a un bambino nato morto», spiega la professoressa di psichiatria Emma Robertson Blackmore.

«Questa scoperta è molto importante perché, nel valutare se una donna è a rischio di depressione prenatale o postnatale, la perdita della precedente gravidanza di solito non viene presa in considerazione allo stesso modo di altri fattori di rischio quali una storia familiare di depressione, eventi di vita stressanti o mancanza di sostegno sociale. Sappiamo che la depressione materna può avere effetti negativi sui bambini e la famiglia. Se si propone un aiuto mirato durante la gravidanza per le donne che hanno già perso un bambino, possiamo essere in grado di migliorare la salute sia per le donne che i loro bambini», continua Robertson Blackmore.

Questo è senz’altro un fattore da tenere in considerazione visto che, da recenti stime, sembra che il 50-80 percento delle donne che subisce un aborto riesce successivamente a portare una gravidanza a buon fine.
Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno preso in esame oltre 13mila donne in gravidanza che facevano parte dell’Avon Longitudinal Study, uno studio a lungo termine che coinvolge genitori e figli.

A tutte le volontarie è stato chiesto di riferire l’eventuale numero di aborti e feti morti che avevano avuto in precedenza e i sintomi di ansia e depressione pre e post parto.
«Non abbiamo trovato alcuna prova che i sintomi affettivi associati a precedenti perdite prenatali si risolvessero con la nascita di un bambino sano. Piuttosto, precedenti perdite prenatali ha mostrato una previsione persistente dei sintomi depressivi e d'ansia dopo quelli che convenzionalmente vengono definiti come il periodo post-natale», continuano i ricercatori.

Delle donne che avevano avuto un aborto (spontaneo o meno), il 13 percento accusava ancora sintomi di depressione due anni e mezzo dopo la presunta nascita. Chi aveva avuto addirittura due aborti prima della nascita di un bambino sano aveva ancora sintomi depressivi due anni e mezzo dopo la nascita del bambino.

«In seguito agli esiti negativi della persistente depressione materna su entrambi i risultati bambino e famiglia, il riconoscimento precoce dei sintomi può portare a interventi di prevenzione per ridurre il peso della malattia, fornire strategie per ridurre l'ansia e la depressione e promuovere l'adeguamento sano della famiglia della madre, e bambino», concludono i ricercatori.
[lm&sdp]
http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/gravidanza-parto-pediatria/articolo/lstp/392030/


 
 
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