(IAMM) Prodotti da forno industriali, cibi da fast food, fritti, snack salati e dolci, margarina, piatti pronti, salse: il nostro modello di dieta si sta avvicinando sempre più a quello americano, dimenticando l'importanza di un adeguato consumo di verdura e causando un'eccessiva assunzione di grassi saturi e trans, dannosi per la salute.
A sostenerlo, come riportato nell'articolo di elmundo.es, è Miguel Angel Martínez-González principale autore di uno studio che ha visto impegnate le Università di Navarra e di Las Palmas de Gran Canaria. Gli studiosi hanno focalizzato l'attenzione sui danni legati ad una dieta con zuccheri e grassi in eccesso che, oltre a non essere salutare dal punto di vista di colesterolo e problemi cardiovascolari, può anche contribuire ad aumentare il rischio di depressione. Precedenti ricerche avevano già indagato su questo fenomeno. Oggi, lo studio spagnolo pubblicato su 'PLoS One', che ha coinvolto oltre 12mila persone per sei anni, conferma che il rischio di depressione può salire di oltre il 40% in presenza di un consumo elevato di grassi trans e saturi, mentre olio di oliva e grassi polinsaturi (abbondanti nel pesce) proteggono la salute mentale. Attualmente circa 150 milioni di persone nel mondo soffrono di depressione e gli studiosi credono che anche una corretta dieta sia una potente arma da utilizzare contro questo problema. I risultati della ricerca confermano la tesi di una maggiore incidenza della depressione nei Paesi dell'Europa del Nord rispetto a quelli del Sud, patria della dieta mediterranea.
