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Infanzia La spirale meglio dei contraccettivi ormonali

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Niente effetti collaterali e maggiore efficacia
È la rivincita del “vecchio” metodo meccanico nei confronti della pillola? Forse sì.
Ecco quanto emerge da una revisione della Cochrane che ha analizzato due studi che si sono concentrati sull’uso della spirale (IUD: Intra Uterine Device) e degli anticoncezionali ormonali, per poi confrontarne i dati riportati.
In più si è scoperto un dato interessante riguardante la progressione dell’HIV (AIDS) e l’uso della spirale.
I ricercatori hanno scoperto che le donne coinvolte negli studi, 967 in tutto, avevano meno probabilità di restare incinte con l’uso della IUD che non con l’uso di contraccettivi ormonali per mezzo d’iniezioni o l'assunzione della pillola.
La moderna spirale non ha più la forma conosciuta e che le dà ancora il nome ma è un dispositivo composto di plastica e rame che sostanzialmente blocca gli spermatozoi dal raggiungere l’ovulo e fecondarlo. Alcune spirali sono composte anche da ormoni in vece del rame, tuttavia queste non sono state oggetto dello studio.
Quello che è stato accertato è che in molti paesi, in particolare quelli a Sud del mondo, l’uso della spirale è limitato in quanto mancano i professionisti qualificati per l’inserimento.
Dopo un possibile effetto di dolore iniziale, spesso poi le donne tollerano meglio questo dispositivo e, anzitutto, per cinque o dieci anni non devono sobbarcarsi l’assorbimento di ormoni che possono provocare diversi problemi nel corso del tempo.
Nel particolare questi due studi si sono concentrati sulle donne di cinque paesi: Brasile, Guatemale, Egitto, Vietnam e Zambia. Per i primi quattro paesi riguardava donne che frequentavano i servizi di pianificazione familiare; l’ultimo era incentrato sulle donne HIV positive.
In ciascuno degli studi le donne sono state assegnate a caso per ricevere i contraccettivi ormonali o la spirale. Nel primo studio la somministrazione degli ormoni è avvenuta unicamente tramite iniezione; nel secondo le donne hanno potuto scegliere tra l’iniezione e la pillola.
Dai dati raccolti è emerso che nel complesso il numero di donne rimaste incinta era minore nel gruppo che utilizzava la spirale, rispetto a quello che utilizzavano i contraccettivi ormonali.
Secondo il ricercatore Justus Hofmeyr, Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia presso l'Università di Witwatersrand ed Eastern Cape Department of Healthdel Sudafrica, questa revisione mette in luce il problema della scelta del metodo contraccettivo e queste informazioni potrebbero rivelarsi preziose per i consulenti. Questa importanza è anche suggerita dal fatto che ci sono state meno interruzioni nella terapia da parte delle donne che hanno avuto la facoltà di passare da un tipo di contraccezione ormonale a un altro.
Un ultimo dato interessante, ma che necessita di ulteriori approfondimenti, è l’aver notato che nelle donne affette da HIV che usavano la spirale, la progressione della malattia è stata più lenta.
(lm&sdp)
lastampa.it


 
 
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