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Infanzia I genitori possono ridurre il rischio di attacchi di cuore nei figli

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Tenendo sotto controllo i fattori di rischio a lungo termine
17/2/2010

Solo in Usa si stima che oltre 1 milione di ragazzi tra i 12 e i 19 anni d’età siano a rischio attacchi di cuore. In Italia la situazione è meno allarmante, tuttavia seriamente è presente.
Secondo l'American Heart Association i ragazzi che soffrono della cosiddetta Sindrome metabolica sono quelli più a rischio.

Per sindrome metabolica s’intende un insieme di tre o più fattori di rischi che possono comprendere elevati livelli di zuccheri nel sangue, pressione sanguigna alta, alti livelli di grassi o colesterolo nel sangue e obesità. Una situazione che coinvolge sempre più bambini e ragazzi.
Gli scienziati fanno notare che in genere si tende ad associare le malattie cardiocircolatorie solo agli adulti dimenticando che, invece, sono molti i bambini a rischio; si pensi che un recente studio ha scoperto che già bambini di 7-8 anni presentavano elevati livelli di colesterolo nel sangue.

Il problema principale, sostengono i ricercatori, è il sovrappeso e l’obesità sempre più diffusi. Fanno la loro parte la sedentarietà, le troppe ore passate davanti alla TV o al computer e l’assunzione di cibi spazzatura.
Ed è qui che entra in gioco il ruolo del genitore.
Per prevenire possibili gravi conseguenze all’apparato cardiocircolatorio, i genitori possono adottare e far adottare uno stile di vita più sano ai propri figli.
Tra le varie possibilità c’è quella di promuovere una dieta equilibrata, del sano movimento e scoraggiare l’uso di sigarette e alcolici.
In questo, suggeriscono gli esperti dell’American Heart Association, i genitori devono ovviamente fare da esempio dato che per i bambini è molto più semplice seguire uno stile di vita ben definito se già lo fanno mamma e papà.

Tra i vari consigli, per esempio, c’è quello di far mangiare più frutta e verdura. Ma anche legumi, cereali integrali, in modo da equilibrare i livelli di colesterolo. E poi ancora assumere cibi ricchi di acidi grassi omega-3 come il pesce azzurro o il salmone, olio di lino, noci e altri.
E, naturalmente, in generale ridurre o eliminare i cibi raffinati, gli zuccheri, i grassi saturi o trans.
In contemporanea sarebbe utile far dedicare meno tempo a TV e Videogiochi e promuovere delle più sane passeggiate a piedi o in bicicletta. Ma vanno anche bene gli sport, purché non troppo pesanti.
Insomma, concludono gli scienziati, l’importante è prima di tutto dare il buon esempio oggi per donare ai propri figli una salute migliore domani.
(lm&sdp)
lastampa.it


 
 
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