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Ecologia Ecologia del sovrappeso

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Il minore ricorso al trasporto in auto porterebbe a un sicuro risparmio di energia e a un miglioramento della salute pubblica

Promuovere politiche di trasporto sostenibile nelle città, come l’andare a piedi o in bicicletta, potrebbe ridurre sia la domanda mondiale di petrolio sia l’insicurezza dell’approvvigionamento di cibo. Ciò lo si potrebbe ottenere sia con un minore impiego di veicoli di trasporto privati, sia riducendo l’eccesso di domanda di cibo e di energia dedicata al trasporto dovuto alla parte obesa e soprappeso della popolazione.

Il risultato è frutto di un’insolita ricerca ora pubblicata sulla rivista “Lancet” a firma di Phil Edwards e Ian Roberts, della London School of Hygiene and Tropical Medicine.

Secondo gli autori “il trasporto motorizzato è dipendente per oltre il 95 per cento dal petrolio e rende conto di circa metà dell’uso mondiale di petrolio. Poiché inoltre, il prezzo del petrolio influenza la produzione agricola, anche i prezzi delle derrate alimentari possono in definitiva aumentare in dipendenza dell’utilizzo delle automobili (anche per il ricorso ai biocombustibili). Ma l’uso dell’auto e la minore attività fisica favoriscono il sovrappreso, che a sua volta incrementa il fabbisogno calorico e di conseguenza la domanda globale di cibo.”

Gli autori stimano che la popolazione con un indice di massa corporea stabile (BMI) di 24,5 kg/m2 consuma in media 1550 calorie per persona al giorno (pppd) per mantenere il metabolismo basale (BMR) e altri 950 per le attività della vita quotidiana, per un totale di 2500 calorie pppd. Una popolazione obesa di un miliardo di persone con un BMI stabile di 29 kg/m2 richiederebbe 1680 calorie pppd per mantenere il BMR e 1280 calorie pppd per le attività della vita quotidiana.

In confronto alla popolazione normale, quella obesa consuma un 18 per cento più di energia derivata dal cibo.

Oltre a ciò, il sovrappiù di massa corporea richiederebbe una maggiore quantità di energia per essere trasportata, che rischia di essere ulteriormente aumentata dalla probabile scelta di camminare meno e di ricorrere maggiormente all’auto.

Gli autori infine concludono con un appello alla riduzione dell’uso dell’auto che “ridurrebbe le emissioni di gas serra e la necessità di biocombustibili, e favorirebbe l’attività fisica, riducendo il rischio di incidenti e l’inquinamento dell’aria, e favorendo infine la salute della popolazione.” (fc)

lescienze.it


 
 
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