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Fisiologia Il sesso scritto in faccia

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Una ricerca inglese: i tratti del volto smascherano fedeli e dongiovanni


BRUNO VENTAVOLI

LONDRA
Basta guardarlo (o guardarla) in faccia e capisci subito che ha solo voglia di portarti a letto. Che ti sta intortando con l’effetto serra o con quel romantico verso di Kavafis, ma in realtà i suoi neuroni sono concentrati su una focosa notte di passione. Quante volte questo genere di pensieri si è scatenato nella nostra mente al cospetto d’una creatura dell’altro sesso seduta allo stesso desco? Più o meno sempre, essendo noi tutti, al di là delle buone maniere, schiavi di ormoni in tempesta. Ma ora la scienza ci dice che queste congetture socioerotiche non sono né balzane né peregrine.

Secondo uno studio britannico congiunto dell’Università di Aberdeen, Sta Andrews e Durham, pubblicato dalla rivista «Evolution and Human Behaviour» («Evoluzione e comportamento umano», roba seria insomma, mica il copione di «Sex and the City»), una semplice occhiata al volto del potenziale partner fa capire se quello è interessato a una svelta storiella erotica o se è intenzionato a costruire una solida famiglia. Nei lineamenti, insomma, è scritta a chiare lettere l’attitudine alla fedeltà sessuale. E l’istinto ci guida a leggerla. Le delusioni del cuore, o i ceffoni per richieste troppo audaci, fanno ovviamente parte del gioco e lo rendono parecchio divertente. Perché l’istinto, fortunatamente, non è infallibile come una radice quadrata.

Eccola lì. E’ la fisiognomica che torna in auge. E non serve neppure portarsi in discoteca o all’happy hour un bel tomo di Lombroso o Lavater. Le regole per l’agnizione sono parecchio semplici. E funzionano soprattutto per i volti maschili. Una fanciulla, con un colpo d’occhio, capisce subito se l’uomo che sta facendo il cascamorto ha la seria intenzione di diventare padre dei suoi figli per sempre (e non solo per una banale svista di anticoncezionali). Gli studiosi della ricerca inglese sostengono che l’intendimento gli si legge chiaramente nella forma della mascella, nella dimensione del naso, nel taglio degli occhi.

Un «macho man», con mascella quadrata, occhi piccoli, naso largo - alla Bruce Willis (nella foto), tanto per intendersi - che tipo di uomo è? Uno che ti vuole solo portare a letto, e fuggirne il più in fretta possibile, prima che il gallo canti le fatidiche tre volte. Quello con i lineamenti più effemminati, tipo Leonardo Di Caprio, invece, magari, alla fine fine, se ben convinto e se è riuscito a farsi assumere dopo 127 contratti a tempo determinato, può anche sposarti.

Molti a questo punto potrebbero sorridere. E pensare, «ma guarda che bizzarri studi fanno ‘ste università inglesi». Ma la rivista scientifica spiega che la ricerca è frutto di un esperimento molto serio. Settecento persone sono state scritturate per guardare fotografie di maschi e femmine, suddivise per categorie fisiognomiche. E nella stragrande maggioranza le cavie hanno fornito risposte identiche. A colpo sicuro indicavano, quello (quella) va bene per un’avventura erotica, quello (quella) per farci su un pensierino di vita coniugale. E nel portfolio non c’era mica un confronto tra icone di Kant e Costantino Vitagliano, Milly D’Abbraccio e Madame Curie, perché così, ovviamente, la cernita sarebbe stata un po’ falsata. Le immagini offrivano volti semplici semplici, normalissimi, quelli della porta accanto. Quelli che dobbiamo decifrare nella vita di tutti i giorni, quando facciamo le nostre scommesse d’amore.

Si tratta, è vero, di giudizi istintivi. Ma una corrispondenza tra le caratteristiche facciali e l’atteggiamento che si ha nei confronti delle relazioni con l’altro sesso, in effetti, ci sarebbe. Perché nella seconda parte dell’esperimento, gli studiosi hanno intervistato i soggetti ritratti nelle fotografie e hanno scoperto che in molti casi l’impressione era giusta (il soggetto effettivamente confessava «voglio solo sesso» oppure «cerco la donna della vita»).

Gli ultimi irriducibili scettici, refrattari alla scienza dei comportamenti, potrebbero ancora obiettare che magari quelli lì hanno mentito. Legittimo. Ma per scegliere un partner mica puoi girare con la macchina della verità. Alla fine dell’istinto devi pure fidarti. «Lo studio, il primo di questo genere - sottolinea con orgoglio Lynda Boothroyd dell’università di Durham -, dimostra che siamo in grado di esprimere giudizi istintivi riguardo alle strategie sessuali. Nel nostro subconscio esiste un intuito, non sempre giusto, ma ragionevole. Le prime impressioni del primo incontro fondano la scelta dei potenziali partner».

Lo studio rivela che questo istinto è più sviluppato nelle donne. Anche gli uomini riescono, pur con maggiori difficoltà, a stabilire se una fanciulla ha intenzioni più «conservatrici» nelle faccende di sesso. Ma le scelte poi divergono. I maschi tendono a cercare donne disposte ad avere storie da una sola notte. E in generale - visto che non sono babbei - puntano su tipe che somigliano a Lindsay Lohan o Charlize Theron. Le donne vanno invece a caccia dell’opposto, preferendo uomini che hanno i lineamenti del tipo fedele e costante. Naturalmente dopo il giudizio a prima vista arriva la vita vera. E anche il partner più fisiognomicamente affidabile può darsela a gambe levate dopo un calvario di faccende domestiche, bollette della luce da pagare, discussioni sulla vacanza esitiva o sull’uso del telecomando. Qui la scienza non c’entra più nulla. Entra in gioco la pazienza. O forse la santità.
lastampa.it


 
 
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