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Farmaci Viagra, rischio infertilità?

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La fa pensare una scoperta inglese pubblicata su Fertility and Sterility.
LONDRA - Fare uso del Viagra potrebbe mettere a rischio la fertilità maschile. E’ quanto hanno scoperto alcuni ricercatori che mettono in guardia gli uomini decisi a prendere il farmaco anti-impotenza. Lo ha annunciato il sito online del domenicale britannico The Observer. Secondo le ultime ricerche del dottor David Glenn, ginecologo specialista alla ’Queen’s University Belfast’, pubblicate sulla rivista ’Fertility and Sterility’, il Viagra danneggerebbe lo sperma e impedirebbe anche agli uomini di mettere al mondo dei figli.

L'ESPERIMENTO - Il primo esperimento eseguito da Glenn è stato effettuato su alcuni volontari a cui sono stati prelevati campioni di sperma poi immersi in una soluzione a base di Viagra in piccole quantità. L’obiettivo era riprodurre un livello di Viagra equivalente a quello rinvenuto nel sangue di chi ha preso un pillola da cento miligrammi. Paragonando il comportamento dello sperma trattato con i campioni standard, i ricercatori hanno visto che il farmaco ha due effetti: lo sperma diventa più attivo, ma viene anche danneggiata la sua struttura che contiene gli enzimi utili a distruggere la membrana che circonda l’ovulo femminile e permette così allo sperma di fertilizzarlo.

DATO PREOCCUPANTE - «Il fatto che alcune cliniche private utilizzino il Viagra per incrementare la fertilità è un dato preoccupante» dichiara il dottor Glenn. «Le coppie che si rivolgono a queste cliniche della fertilità hanno già, per definizione, dei problemi nel procreare. Dare al partner maschile qualcosa che gli possa provocare ulteriori problemi non mi sembra la soluzione più adatta visto che con il Viagra la struttura dello sperma si modifica troppo presto per permette agli spermatozoi di arrivare nell’ovulo, che non viene quindi fertilizzato».

L'ESPERTO ITALIANO: «VERIFICHIAMO I DATI» - Invita però alla cautela il professor Vincenzo Gentile, presidente della Società Italiana di Andrologia e primario di Urologia al Policlinico Umberto I di Roma. «Innanzitutto va considerato che l'esperimento è stato condotto solo in laboratorio e quindi non è scontato che lo stesso effetto si verifichi sull'uomo». «In secondo luogo» puntualizza l'esperto, «il dosaggio utilizzato nell'esperimento è molto elevato, e nella realtà clinica viene adottato di solito solo in pazienti che hanno subito una asportazione totale della prostata, per i quali il problema della fertilità non si pone comunque più. Non è provato che al dosaggio di 50 milligrammi, che è quello di solito utilizzato, gli effetti sugli spermatozoi siano gli stessi». «Infine» conclude il professor gentile, «altri studi hanno assolto sia il Viagra sia gli altri inibitori della fosfodiesterasi dal creare danni agli spermatozoi. Quindi direi che questi risultati vanno senz'altro registrati e approfonditi, ma, allo stato attuale dei fatti, non devono creare allarme». Rimane, in generale, una considerazione sull'uso «ricreazionale» da parte dei giovani non tanto, o solo, di farmaci anti-impotenza , di cui probabilmente non hanno alcun bisogno, ma anche di altre sostanze, dagli ormoni anabolizzanti ad alcune droghe, che possono inteferire in un modo diretto o indiretto sulla possibilità di procreare: la prudenza è sempre una buona consigliera.
corriere.it
l.r.
24 febbraio 2008


 
 
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