Ma le gravidanze calano
Tanto sesso, più che in ogni altro periodo dell'anno. Ma con scarse probabilità di bebè in arrivo. Questa la 'promessa' che si ripete ogni estate, per volontà della biologia. A spiegare il meccanismo che sfrena il desiderio, ma senza 'regali' dopo nove mesi, è il pediatra dell'università di Milano Italo Farnetani. "Tra luglio e settembre - rivela all'ADNKRONOS SALUTE - la maggiore quantità di luce a cui siamo esposti agisce sull'ipofisi, una ghiandola del cervello che, a sua volta, blocca la melatonina. Quest'ormone ha il compito di aiutarci a dormire, ma il meccanismo finisce per addormentare anche gli ormoni sessuali e dunque il desiderio". I mesi estivi quindi sono proprio il carburante per l'attività sessuale. "Tanto che è proprio tra luglio e settembre che le giovani ragazze hanno la loro prima mestruazione". Per evitare 'gravidanze a pioggia' sotto il solleone, la natura ha messo in campo un contraccettivo biologico però. "Gli spermatozoi - continua il pediatra - sono infatti meno attivi e numerosi con il caldo. La bella stagione, insomma, mina la fertilità di lui e calmiera le nascite, che infatti -prosegue - dati alla mano sono ai massini, nell'arco dei 12 mesi, a settembre. Il che significa che il concepimento è avvenuto a dicembre-gennaio, cioè nei mesi più freddi. Al contrario, il record negativo della fertilità si registra a luglio, seguito da agosto. Dunque proprio quando invece è maggiore l'attività sessuale".