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Ecologia L’International Energy Agency si sposta verso le posizioni ambientalistiche:

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Ci vuole più attenzione per l’ambiente se si vuole evitare una catastrofe globale, economica e ambientale

I governi devono adottare un drastico cambiamento di rotta verso politiche energetiche compatibili con l’ambiente per evitare una catastrofe economica globale.

L’International Energy Agency (IAE), che ha sede a Parigi ed è composta da 26 paesi, afferma che le pratiche attuali potrebbero condurre a un innalzamento brusco dei prezzi e a conseguenti interruzioni delle forniture di energia, oltre a un enorme aumento delle pericolose emissioni di anidride carbonica.

“In base alle proiezioni delle tendenze attuali, dal punto di vista energetico, ci aspettiamo un futuro sporco, insicuro e costoso,” afferma Claude Mandil, direttore esecutivo della IAE. “Nuove politiche energetiche possono creare un futuro alternativo: pulito, intelligente e competitivo.”

La IAE è stata consultata dai leader mondiali in occasione di almeno due incontri del G8, a Gleneagles in Scozia e a San Pietroburgo in Russia, per dare il suo consiglio sugli scenari energetici futuri. In risposta a queste consultazioni, il 7 novembre è stato pubblicato il World Energy Outlook 2006, un rapporto che esamina come i paesi possono ridurre la loro dipendenza dalle importazioni di combustibile fossile.

Il rapporto rappresenta un tentativo senza precedenti di delineare un futuro in cui la crescita globale della domanda energetica venga contenuta in modo che entro il 2030 sia il 10% inferiore di quanto sarebbe se si continuasse con i metodi attuali. La IAE, con questo rapporto, si discosta in modo radicale rispetto all’atteggiamento tenuto nel passato in favore di una crescita senza limiti.

Per ottenere questi risultati servirebbero maggiori investimenti nel miglioramento dell’efficienza energetica di veicoli, edifici, apparecchi e motori industriali, investimenti che — sostiene la IAE — avrebbero un ritorno economico. “Un dollaro in più investito in impianti e apparecchiature elettriche più efficienti farebbe risparmiare più di 2 dollari di investimento nella produzione di energia,” dice Mandil.

La IAE raccomanda inoltre una rapida espansione dell’utilizzo delle energie rinnovabili, compresi i biocarburanti per i veicoli. Anche l’energia nucleare — continua la IAE — potrebbe fornire un “contributo sostanziale” per ridurre l’importazione di carburanti e frenare le emissioni di anidride carbonica, ma solo se i governi “si impegneranno fortemente a favorire gli investimenti privati.”

Nel quadro proposto dalla IAE, nel 2030 le emissioni globali di anidride carbonica continuerebbero a crescere ancora, ma del 16% in meno rispetto a quanto previsto oggi. Questo richiederà una “forte azione politica” dei governi, altrimenti la domanda di energia e le emissioni di anidride carbonica continueranno a crescere più del 50%, producendo “gravi e irreversibili danni ambientali”.

I gruppi ambientalistici hanno accolto con favore la nuova posizione della IAE, tuttavia sono preoccupati che non sia sufficiente. “È un importante passo in avanti, perché riconosce che le strategie attuali non sono in grado di evitare il caos climatico globale,” dice Shaun Burnie di Greenpeace International. “Ma le soluzioni proposte sono ancora troppo lontane dalla rivoluzione energetica di cui c’è bisogno. E l’energia nucleare è un’intrusione pericolosa”.

www.ulisse.sissa.it
Rob Edwards
8 novembre 2006
In collaborazione con New Scientist


 
 
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