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Psicologia I colori dell'autunno influenzano la psiche

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Cambian luce e tonalità della natura. Il nostro cervello rallenta.


Arriva l'autunno: colori dominanti marrone e beige, spazio dunque alla malinconia e al rimpianto. A 'colorare' la stagione ormai alle porte, infatti, tinte che ''scoraggiano'' i progetti e ''riducono'' la tensione psicologica. A tracciare la mappa dei sentimenti che ogni stagione evoca nella psiche umana è Mariapaola Graziani, psicologa dell'Istituto di scienze dell'alimentazione (Isa) del Cnr di Avellino, che sottolinea come ''con i suoi colori intensi e brillanti, che stimolano emozioni positive e vitali, si è conclusa l'estate ed è arrivato l'autunno, stagione cromaticamente caratterizzata da tonalità rosso-marrone''. Si tratta, secondo la scienziata del Cnr, di gradazioni ''meno eccitanti'' rispetto a quelle giallo-rossastre, che inducono comportamenti più inclini alla riflessione che all'azione, dai tratti maggiormente malinconici, come ad esempio l'osservazione, il ricordo, il rimpianto o la calma. ''In effetti - spiega Graziani - le tinte marrone-beige, prevalenti in autunno, creano un'atmosfera cromatica che scoraggia la progettazione e riduce la tensione psicologica, intenti che le colorate e brillanti atmosfere estive trascorse invece dilatano. E' la minore attività solare sul mondo vegetale che crea cromaticità più smorzate, e l'effetto che si percepisce è incline a interpretazioni che, pur più rilassate, restano positive''. Ma ciò non funziona per tutti. Secondo gli esperti del Cnr, infatti, nei soggetti più 'labili, caratterizzati da emozioni che tendono al 'nero', le atmosfere 'sottotono' accentuano l'instabilità. E, in concomitanza di cause plurifattoriali, come il ritorno alla routine o il vivere più tempo in spazi chiusi, possono esprimersi con comportamenti tendenti all'irritabilità. E anche con sintomi fisici come un senso di stanchezza o dolori articolari, che vanno oltre le 'semplici' alterazioni dell'umore. ''Gran parte di questi comportamenti - sottolinea Graziani - rivela una sofferenza 'stagionale' definita internazionalmente Sad, Seasonal affective disorder. Chi soffre di questa depressione ad andamento stagionale, in autunno e in inverno evidenzia maggiore affaticabilità, riduzione del desiderio sessuale, sonnolenza, irritabilità e aumento dell'appetito, con particolare predilezione per i carboidrati complessi e semplici, e mi riferisco a pane, pasta o dolci, sostanze e cibi che hanno valenze non solo orosensoriali e nutrizionali, ma anche simboliche, di tipo 'soddisfacente-consolatorio'''.La letteratura scientifica di settore, del resto, conferma il 'comune sentire' per il quale ci si sente meglio in estate, quando le giornate sono assolate e luminose, e assecondano il naturale ciclo vitale.''Gli stimoli cromatici - conclude la ricercatrice dell'Isa-Cnr - esaltano, dunque, la componente emotiva, dando vita a relazioni sofisticate tra effetti psicologici e simbologie archetipe, riconoscibili anche in alcuni modi di dire come 'rosso di vergogna', 'bianco di paura', 'nero di rabbia'. Frasi semplici ma che come codici cifrati, se sapientemente decodificati, rivelano desideri o censure insospettabili''.

adnkronos.it


 
 
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