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Ecologia Allarme pesticidi

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Il punto su queste pericolosissime sostanze

COSA SONO I PESTICIDI
Vengono comunemente chiamate "pesticidi" tutte quelle sostanze utilizzate in agricoltura per combattere gli insetti dannosi alle colture o portatori di malattie per l'uomo e per il bestiame (insetticidi), i funghi parassiti (fungicidi o anticrittogamici), le erbe infestanti (erbicidi o diserbanti).
Come data di inizio dell'era dei pesticidi "di sintesi", a base cioè di principi attivi sintetizzati in laboratorio, si può prendere il 1945: progenitore di tutti i moderni pesticidi è il Ddt, largamente utilizzato per decenni in tutto il mondo fino alla scoperta dei gravissimi rischi che comportava per la salute dell'uomo, e oggi proibito ma solo in Occidente (ogni anno migliaia di tonnellate di Ddt vengono esportate nel Terzo Mondo).


QUANTI SE NE CONSUMANO
In Italia si consumano ogni anno circa 1700 tonnellate di pesticidi (il dato globale è in flessione, sopratutto per effetto della riduzione della superficie agricola coltivata).


L'SOS DI RACHEL CARSON
Dopo una prima fase di euforica ed illimitata fiducia verso i pesticidi, dalla metà degli anni Sessanta sono cominciati i dubbi e le perplessità per i pericoli legati alla tossicità di molti principi attivi, per i rischi d'inquinamento ambientale che l'uso sempre più intensivo dei pesticidi comportava, per la crescente capacità di resistenza sviluppata dagli organismi nocivi. Un caso clamoroso è quello del cotone, bombardato per decenni da una quantità sempre maggiore d'insetticidi di ogni genere e i cui parassiti hanno finito per diventare praticamente insensibili a ogni nuova sostanza: dall'Egitto al Messico, dalla California all'Australia, la storia recente della coltivazione del cotone è costellata di insuccessi economici spesso drammatici (nel '77, nell'Imperial Valley californiana, metà del raccolto andò distrutta, con un danno economico di circa 50 millioni di dollari, per l'azione devastante della nottua del tabacco, immune a qualsiasi pesticida).
C'è un libro, pubblicato negli Stati Uniti nel '63 e tradotto pochi anni dopo anche in Italia, che può essere considerato il "testo sacro" di quanti si battono per ridurre l'uso dei pesticidi in agricoltura e anche, più in generale, una sorta di manifesto dell'allora nascente movimento ambientalista: è "Primavera silenziosa", un racconto appassionante e drammatico nel quale la giornalista Rachel Carson denuncia tutti i pericoli di un uso incontrollato dei pesticidi.


I PERICOLI PER LA SALUTE
L'Epa, L'Agenzia federale americana per la protezione dell'ambiente, ha classificato come cancerogeni ben 54 principi attivi presenti nei pesticidi comunemente usati negli Stati Uniti, più di trenta dei quali sono impiegati anche in Italia (dai ditiocarbammati al clorotalonil, dal benomyl al captano, dal folpet al carbendazim, dal lindano all'alachior).


Tra i soggetti più esposti al rischio-pesticidi ci sono i baambini. Una ricerca condotta negli Stati Uniti dal "Naturale Resources Defence Council" sul rischio cancerogeno determinato dai residui di 23 pesticidi in 27 prodotti ortofrutticoli, stima che dai 5500 ai 6200 individui ogni anno si ammalano di cancro a causa della loro esposizione, nei primi anni di vita, a tali sostanze.
Ancora più inquietanti sono le conclusioni di uno studio commissionato dall'Epa al Nrc, il Consiglio nazionale delle ricerche americano, da cui risulta che nell'arco di una vita media di 70 anni 5,8 americani su 1000 si ammala di tumori dovuti all'esposizione ai pesticidi. I risultati di quest'indagine sono stati adattati da un gruppo di ricercatori del Comitato Scientifico di Legambiente, alla dieta alimentare degli italiani: dallo studio si ricava che nei prossimi 70 anni dobbiamo attenderci 254.000 casi di tumore provocati dai pesticidi, 3600 ogni anno.
I pericoli sanitari legati ai pesticidi sono tanto più alti in quanto ancora oggi non si conoscono delle sinergie tra più principi attivi impiegati su uno stesso prodotto, la normativa in vigore non fissa limiti al numero di principi attivi ammesso.



Numero
campioni Irregolari Regolari
senza residui Regolari
con residui Regolari
con multi-residuo Totali
con residui
Totale 8178 2,6 56,2 41,1 20,0 43,7
Ortaggi 3803 1,9 73,2 24,8 8,0 26,8
Frutta 4375 3,2 41,5 55,3 28,6 58,5
Insalata 528 2,3 64,2 33,5 14,8 35,8
Patate 251 2,0 68,9 29,1 3,9 31,1
Pomodori 376 0,5 75,3 24,2 12,8 24,7
Mele 755 1,1 27,8 71,1 47,4 72,2
Pere 370 0,5 31,6 67,8 42,8 68,4
Pesche 364 1,9 46,4 51,6 23,0 53,6
Fragole 396 7,1 31,3 61,6 34,1 68,7
Uva 232 3,4 24,1 72,4 42,7 75,9
Agrumi 489 7,4 40,1 68,9 27,3 76,3





LEGAMBIENTE LANCIA L'ALLARME PESTICIDI: FUORILEGGE IN ITALIA OLTRE 200 CAMPIONI DI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI SU 8000
CIRCA LA METÀ DI MELE, PERE ED UVA CONTIENE PIU' DI TRE PESTICIDI
ANCHE L'AUTAN SPRUZZATO SULLA FRUTTA PER TENER LONTANI GLI INSETTI

Su 8178 campioni di frutta e ortaggi fatti analizzare nel corso del 1995 dai Presidi Multinazionali di Prevenzione di tutta l'Italia, oltre 200 contenevano residui di pesticidi in concentrazioni superiori a quelle massime ammesse per legge, e più di 3500 (il 43,7%) risultavano comunque contaminati da residui. I prodotti più "a rischio", sulla base delle stesse analisi, sono gli agrumi e le fragole, rispettivamente con il 7,4% e il 7,1% di campioni "fuorilegge", seguiti da uva (3,4%) e insalata (2,3%). La denuncia è di Legambiente che ha illustrato i risultati di "Pesticidi nel Piatto '96", il quarto censimento realizzato dall'associazione sulle analisi effettuate in Italia dagli oltre 100 Presidi Multinazionali di Prevenzione preposti al controllo dell'igiene degli alimenti. Censimento che interessa tutti i prodotti ortofrutticoli freschi, sia quelli prodotti in Italia sia quelli di importazione.

La ricerca evidenzia un altro valore allarmante: il 20% dei campioni "regolari" contiene più di un residuo. Un escamotage, questo dell'uso di diversi principi attivi, spesso utilizzato per aggirare i limiti fissati per ogni singola sostanza e che può essere estremamente pericoloso per i consumatori dal momento che gli effetti sanitari delle sinergie tra diversi pesticidi sono ancora poco studiati.
La maglia nera in questo caso tocca alle mele (nel 47% dei casi c'è più di un pesticida), seguite a ruota dalle pere (42,8%) e dall'uva (42,7%). Il record spetta al Piemonte, dove sono stati rilevati in due campioni d'uva 10 diversi tipi di pesticidi. "La pericolosità sanitaria dei pesticidi è nota - ha affermato Cesare Donnhauser, responsabile nazionale agricoltura di Legambiente - ed ai rischi di cancerogenesi e tossicità di vari principi attivi già ampiamente sottolineati da numerosi studi internazionali si è aggiunto negli ultimi anni l'allarme lanciato dagli andrologi: l'assunzione di queste molecole ha effetti estremamente negativi sulla fertilità. Come si deduce dai dati raccolti, l'uso dei pesticidi è ancora molto elevato. Anzi, quest'anno i campioni contenenti residui sono aumentati del 3,5% circa. Nel 1995 i pesticidi sono infatti presenti nel 43,7% del totale degli alimenti analizzati (nel 1994 la percentuale era del 40,3%).
Va però rimarcato, positivamente, che l'allarme che Legambiente lancia da anni sul multiresiduo è stato finalmente raccolto almeno da due Regioni, il Piemonte e l'Emilia Romagna, che hanno ufficialmente invitato al Ministero della Salute a prendere in considerazione l'ipotesi di fissare un limite alla presenza simultanea di più pesticidi in uno stesso alimento. E ancora va sottolineata da una parte la necessità dell'istituzione di un'Agenzia in grado di compiere la revisione degli oltre 8000 "formulati" utilizzati in Italia - come già avviene in Germania - norme specifiche a tutela dei prodotti per l'infanzia (una delle categorie più a rischio pesticidi); dall'altra la necessità di incentivare l'agricoltura biologica e in generale la riconversione ecocompatibile di tutto il comparto agricolo, unica via per difendere insieme gli operatori del settore, i consumatori e l'ambiente ed unico modo per avere la garanzia che nella nostra dieta non finiscano "macedonie" di prodotti chimici.
E che nella frutta spesso sia presente di tutto è testimoniato da un'analisi sulle pesche effettuata in Piemonte: tra le sostanze trovate ha fatto la sua comparsa anche l'Autan, comune antizanzare.

www.doctor33.it


 
 
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